mercoledì 6 maggio 2020

Recensione: Duplice Omicidio a Lotrib

Finalmente riesco a revisionare la recensione dell'ultimo libro che ho avuto il piacere di leggere in meno di due giorni. 
Il titolo è Duplice Omicidio a Lotrib, l'autore si chiama Luca Betti, e il libro è edito da Segreti In Giallo Edizioni.
So che molti di voi saranno già intrigati dopo aver letto il titolo: è successo anche a me, ed è il motivo per cui ho deciso di acquistarlo su Amazon in formato cartaceo.
Chi mi conosce, sa quanto io preferisca sfogliare le pagine, sentire l'odore della carta appena stampata.
Ho scelto per primo questo tra i titoli proposti dalla Casa Editrice perché sono rimasta colpita dalla trama, ma anche dal genere: giallo-fantasy, viene definito. Solitamente, sono più improntata verso il giallo classico, o il thriller psicologico. Tuttavia, avevo voglia di provare a leggere qualcosa di diverso, e ci sono riuscita!
Lotrib è una cittadina in cui uomini, nani e orchi si trovano a convivere. Un'ambientazione particolare, che spinge il lettore a cercare di capirci qualcosa in più, voltando pagina dopo pagina.
La trama è semplice, e ti porta sin da subito a farti qualche domanda: è questo che ho apprezzato maggiormente leggendola la prima volta.
Darden, il protagonista, è un investigatore privato che risulta subito affascinante: giovane, fa parte di un gruppo musicale, con la passione per la risoluzione di misteriosi casi. Collabora con le istituzioni ma ha degli ideali ben chiari che, capitolo dopo capitolo, ti mettono d'accordo con lui. Come se fosse un vecchio amico. 
Il caso da risolvere, per la mia gioia, è un duplice omicidio: da una parte, il professor Perat, docente stimato che insegnava presso l'Università di Lotrib trovato senza vita proprio nel suo studio, dall'altra l'amabile custode del dipartimento.
Vi ritroverete nel vortice delle indagini, seduti sul vostro divano o a tavola, attaccati alle pagine di questo libro. Vorrete sapere chi è il colpevole, parteciperete attivamente all'indagine del giovane investigatore. Vi troverete a formulare ipotesi e cercare di discutere del caso con i vostri malcapitati coinquilini.
La storia è caratterizzata da un lessico semplice, periodi poco strutturati che vi permettono di concentrarvi sull'evoluzione dell'indagine, un ottimo equilibrio tra dialoghi e descrizioni.
L'autore è stato molto abile nel catturarmi, in quanto lettrice, sin dal primo capitolo. Mi sono ritrovata a chiedermi cosa sarebbe accaduto, pagina dopo pagina.
Ho capito subito chi fosse il colpevole? Decisamente no, mi sono ritrovata a sospettare praticamente di chiunque.
Ho provato empatia nei confronti delle due vittime, ma anche dei loro conoscenti che da un momento all'altro hanno dovuto affrontare il dolore della perdita.
L'unico appunto che ho da fare, nel mio piccolo, è quello di cercare di curare maggiormente la correzione delle bozze: ho trovato qualche refuso che ha interrotto il flusso della lettura, ma niente che non potesse essere sorvolato.
Tutto sommato, è stata una lettura molto piacevole, e alla fine dell'ultimo capitolo mi sono trovata a sperare di poter leggere presto altre indagini svolte dall'investigatore Darden. 
Complimenti alla Casa Editrice per quest'uscita, e complimenti all'autore per aver dato vita a un giallo così accattivante e positivamente particolare.

Non voglio dare un voto, semplicemente perché so quanto la lettura possa essere soggettiva.
Posso dire che lo consiglio? Assolutamente sì.
Leggetelo, e fatemi sapere cosa ne pensate voi. Saremo d'accordo? Credo proprio di sì.

Dalila May

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