Buonasera lettori!
Oggi vi parlo di un libro molto
discusso, il primo della serie del commissario Teresa Battaglia,
scritto da Ilaria Tuti ed edito da Longanesi, pubblicazione ottenuta
anche grazie alla partecipazione al torneo letterario
IoScrittore.
L'autrice si è portata a casa molte
approvazioni, anche da parte del suo collega, considerato ormai
massimo rappresentante del thriller italiano, Donato Carrisi.
Proprio lui, scrive dell'autrice:
«Ilaria Tuti con
Teresa Battaglia non ha creato un semplice personaggio, bensì una
persona autentica e tridimensionale. Con la sua protagonista, Ilaria
Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi
lettori: qualcuno cui affezionarsi.»
Non
posso che essere totalmente d'accordo con Carrisi: il commissario
Teresa Battaglia è un personaggio con cui sono entrata subito in
empatia. Una donna non più giovanissima, un commissario che svolge il suo ruolo con coraggio, professionalità e dedizione.
Una donna che ha ottenuto il completo rispetto dei suoi colleghi perché sa
bene come fare il suo lavoro.
Il
commissario inizia a indagare su un caso di omicidio: un uomo è
stato trovato morto, con i bulbi oculari cavati. Non con uno
strumento, non con un oggetto, ma a mani nude.
Teresa
cerca di realizzare un profilo psicologico di quello che potrebbe
essere un serial killer: tuttavia, alcuni tratti appaiono
contraddittori, portandola a domandarsi se l'assassino abbia voluto
lasciare una firma, delle tracce, nonostante l'aggressione sia stata
così efferata. Un assassino metodico e organizzato, oppure un'azione
dettata dalla rabbia e dall'aggressività?
Di
lì in poi, tanti colpi di scena: nuove aggressioni, le azioni apparentemente senza senso dell'assassino, una comunità montana pronta a
nascondere i segreti della propria gente.
Si
alternano capitoli ambientanti nel passato, a capitoli ambientati nel
presente. Diversi punti di vista, con la possibilità di vivere la
storia a 360 gradi.
Teresa
Battaglia ci regala le sue riflessioni riguardo il caso ma anche e
soprattutto mettendole in relazione con se stessa e i suoi punti
deboli: non è mai diventata madre, ma sembra un po' la mamma di
tutte le vittime che incontra e, perché no, anche dei colpevoli. Ha
una capacità di entrare in empatia che spesso mi ha commosso,
dandomi degli spunti di riflessione molto profondi.
A
ciò si è unito uno stile di scrittura a mio parere molto bello:
Ilaria Tuti mi ha portata in prima persona a Travenì, rendendo
l'ambientazione vera protagonista della storia. Mi ha commosso il
modo in cui il “mostro”, il colpevole, è stato umanizzato.
Teresa Battaglia afferma che ogni assassino, prima di toccare il
fondo uccidendo, ha sofferto. E sono state proprio quelle sofferenze
a portarlo a un punto di non ritorno. Come gli assassini, Teresa ci
svela di aver visto oltre i fiori che crescono sul terreno: ha visto
ciò che c'è al di sotto, ha visto l'inferno. Sa bene cosa voglia
dire aver sofferto.
Un
vero thriller psicologico, con un'introspezione profonda, con dei
risvolti psicologici emozionanti.
Ad
alcuni, la scrittura di Tuti potrebbe risultare prolissa. Secondo me,
invece, è stata magica. Una prosa a tratti poetica: musicale, per
nulla banale. Non ci sono paroloni o metafore forzate: ogni parola è
al suo posto.
C'è
da dire che questo libro rappresenta l'esordio dell'autrice, perciò
è probabile che la trama presenti qualche imprecisione ai più
attenti. Tuttavia, mi sono lasciata trasportare dalla storia e dai
personaggi, perciò di imprecisioni io non ne ho notate.
Adesso,
mi sento profondamente legata al commissario Teresa Battaglia, che
nasconde un segreto ai suoi colleghi ma soprattutto a se stessa: non
riesce ad accettarlo, ha paura. Ed è proprio quella paura a renderla
così reale: tutti noi abbiamo provato paura in un momento della
nostra vita, tutti noi abbiamo avuto timore, paura dell'incertezza.
Consiglio
vivamente agli appassionati di thriller psicologico questa lettura:
Fiori Sopra l'Inferno non vi deluderà. Io
ho già in wishlist il secondo capitolo, Ninfa Dormiente, a detta di
alcuni ancora più bello del primo libro.
Sono
convinta del fatto che Ilaria Tuti non deluderà: presenta tutte le
premesse per essere una grande autrice, e già ha compiuto i primi
passi per affermarsi nel panorama editoriale italiano.
Per discutere di questo libro, vi invito a commentare questo post.
Altrimenti, vi invito a contattarmi sul mio profilo Instagram: sono disponibile per qualsiasi genere di scambio letterario!
Per qualsiasi altra informazione, potete contattarmi tramite Email.
Grazie per aver letto questa recensione, alla prossima!
Dalila May
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