sabato 16 maggio 2020

Recensione: Fiori Sopra l'Inferno

Buonasera lettori!

Oggi vi parlo di un libro molto discusso, il primo della serie del commissario Teresa Battaglia, scritto da Ilaria Tuti ed edito da Longanesi, pubblicazione ottenuta anche grazie alla partecipazione al torneo letterario IoScrittore.

L'autrice si è portata a casa molte approvazioni, anche da parte del suo collega, considerato ormai massimo rappresentante del thriller italiano, Donato Carrisi.
Proprio lui, scrive dell'autrice: «Ilaria Tuti con Teresa Battaglia non ha creato un semplice personaggio, bensì una persona autentica e tridimensionale. Con la sua protagonista, Ilaria Tuti fa il miglior regalo che uno scrittore possa fare ai suoi lettori: qualcuno cui affezionarsi.»

Non posso che essere totalmente d'accordo con Carrisi: il commissario Teresa Battaglia è un personaggio con cui sono entrata subito in empatia. Una donna non più giovanissima, un commissario che svolge il suo ruolo con coraggio, professionalità e dedizione. Una donna che ha ottenuto il completo rispetto dei suoi colleghi perché sa bene come fare il suo lavoro.

Il commissario inizia a indagare su un caso di omicidio: un uomo è stato trovato morto, con i bulbi oculari cavati. Non con uno strumento, non con un oggetto, ma a mani nude.
Teresa cerca di realizzare un profilo psicologico di quello che potrebbe essere un serial killer: tuttavia, alcuni tratti appaiono contraddittori, portandola a domandarsi se l'assassino abbia voluto lasciare una firma, delle tracce, nonostante l'aggressione sia stata così efferata. Un assassino metodico e organizzato, oppure un'azione dettata dalla rabbia e dall'aggressività?

Di lì in poi, tanti colpi di scena: nuove aggressioni, le azioni apparentemente senza senso dell'assassino, una comunità montana pronta a nascondere i segreti della propria gente.
Si alternano capitoli ambientanti nel passato, a capitoli ambientati nel presente. Diversi punti di vista, con la possibilità di vivere la storia a 360 gradi.

Teresa Battaglia ci regala le sue riflessioni riguardo il caso ma anche e soprattutto mettendole in relazione con se stessa e i suoi punti deboli: non è mai diventata madre, ma sembra un po' la mamma di tutte le vittime che incontra e, perché no, anche dei colpevoli. Ha una capacità di entrare in empatia che spesso mi ha commosso, dandomi degli spunti di riflessione molto profondi.

A ciò si è unito uno stile di scrittura a mio parere molto bello: Ilaria Tuti mi ha portata in prima persona a Travenì, rendendo l'ambientazione vera protagonista della storia. Mi ha commosso il modo in cui il “mostro”, il colpevole, è stato umanizzato.

Teresa Battaglia afferma che ogni assassino, prima di toccare il fondo uccidendo, ha sofferto. E sono state proprio quelle sofferenze a portarlo a un punto di non ritorno. Come gli assassini, Teresa ci svela di aver visto oltre i fiori che crescono sul terreno: ha visto ciò che c'è al di sotto, ha visto l'inferno. Sa bene cosa voglia dire aver sofferto.

Un vero thriller psicologico, con un'introspezione profonda, con dei risvolti psicologici emozionanti.
Ad alcuni, la scrittura di Tuti potrebbe risultare prolissa. Secondo me, invece, è stata magica. Una prosa a tratti poetica: musicale, per nulla banale. Non ci sono paroloni o metafore forzate: ogni parola è al suo posto.

C'è da dire che questo libro rappresenta l'esordio dell'autrice, perciò è probabile che la trama presenti qualche imprecisione ai più attenti. Tuttavia, mi sono lasciata trasportare dalla storia e dai personaggi, perciò di imprecisioni io non ne ho notate.

Adesso, mi sento profondamente legata al commissario Teresa Battaglia, che nasconde un segreto ai suoi colleghi ma soprattutto a se stessa: non riesce ad accettarlo, ha paura. Ed è proprio quella paura a renderla così reale: tutti noi abbiamo provato paura in un momento della nostra vita, tutti noi abbiamo avuto timore, paura dell'incertezza.

Consiglio vivamente agli appassionati di thriller psicologico questa lettura: Fiori Sopra l'Inferno non vi deluderà. Io ho già in wishlist il secondo capitolo, Ninfa Dormiente, a detta di alcuni ancora più bello del primo libro.
Sono convinta del fatto che Ilaria Tuti non deluderà: presenta tutte le premesse per essere una grande autrice, e già ha compiuto i primi passi per affermarsi nel panorama editoriale italiano.

Per discutere di questo libro, vi invito a commentare questo post.
Altrimenti, vi invito a contattarmi sul mio profilo Instagram: sono disponibile per qualsiasi genere di scambio letterario!

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Grazie per aver letto questa recensione, alla prossima!

Dalila May


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