giovedì 21 maggio 2020

Recensione: Il sogno di una marionetta: confessioni di un assassino



IL SOGNO DI UNA MARIONETTA: CONFESSIONI DI UN ASSASSINO
dell'autrice STEFANIA PRATI

Premessa.
Ho avuto la possibilità di leggere questo romanzo appena uscito grazie alla collaborazione con l'autrice, cosa che comunque non influenzerà il mio giudizio riguardo la qualità dello stesso.

Si tratta di un libro di genere thriller/crime story, narrato in prima persona, che possiede tutti gli elementi amati dagli appassionati del genere: omicidi, tradimenti, dubbi, alta tensione, misteri.

Trama.
Il libro inizia con il prologo, narrato dal punto di vista di Steven Lynch Berkley, figlio del protagonista, che sta per consegnare un insieme di pagine scritte da suo padre, Frederick Lynch, all'FBI.
Frederick è stato un sicario, braccio destro di Mike Berkley (fondatore della Blood On The Moon) e marito della figlia di Mike, Lana Berkley.
Dopo il prologo iniziamo a leggere la storia narrata dal punto di vista di Frederick, sempre in prima persona, il quale inizia a raccontare ciò che ha vissuto, avendo per molto tempo annotato gli avvenimenti della sua vita su un diario regalatogli da sua figlia Jenny.
Scopriamo così che, nel momento in cui Frederick ha iniziato la stesura del suo diario personale, ha una vita apparentemente perfetta: una moglie bellissima che non sospetta della sua infedeltà, due figli, tanti soldi, un lavoro in cui crede e l'affetto di suo suocero.
Tuttavia, il suo mondo inizia a crollare nel momento in cui sua figlia Jenny, la sua principessa, muore investita da un'automobile. In seguito, Fred scoprirà che si è trattato di un omicidio, e inizia una disperata caccia all'uomo quando conosce Alan: una figura misteriosa che farà vacillare ciò in cui più crede.

Recensione.
Il sottotitolo racchiude ciò che rappresenta questo romanzo: è proprio una raccolta di confessioni romanzate, è presente una trama ben strutturata, intrecciata ma non in maniera eccessiva: ogni avvenimento accade nel momento giusto. Vero è che presenta elementi tipici di quello che potrebbe far pensare a un thriller poliziesco: gli sbirri corrotti, il traffico di droga, omicidi su commissione. In realtà, è molto di più: una riflessione psicologica sugli ideali di un uomo alle prese con dei dubbi che gli logorano l'anima. Il protagonista, man mano che la trama si evolve, si ritrova a dubitare del proprio ideale di giustizia.
Tutte le risposte alle domande che Fred si pone, si materializzeranno in modo graduale ma non lento: non avrete il tempo di annoiarvi.
Ogni personaggio è descritto non tramite banali aggettivi, ma nei suoi atteggiamenti e nel suo comportamento, senza ricadere in ovvietà di vario tipo; l'autrice li ha resi verosimili e capaci di infondere nel lettore simpatie e antipatie. È possibile entrare in empatia con i personaggi poiché sono caratterizzati molto bene e coerenti con la stessa caratterizzazione. Altro elemento molto importante: i personaggi non sono troppi, ciò permette di delineare bene in mente durante la lettura il ruolo di ognuno di essi.
L'ambientazione mi è piaciuta molto: potrebbe essere quella tipica di un thriller poliziesco americano. Infatti, la storia è ambientata negli Stati Uniti, tra Miami, Los Angeles e Jacksonville, ma in particolar modo a Leaf Beach, località di fantasia ma che ricorda molto gli ambienti californiani. Le descrizioni non sono affatto prolisse, ma brevi e dirette: l'autrice non si perde di certo in convenevoli.
Anche la sua scrittura è molto diretta, attiva, non si perde in sproloqui lessicali, il che rende la lettura molto scorrevole e fluida. L'utilizzo di aggettivi e avverbi è ridotto al minimo: l'autrice non ha di certo bisogno di gonfiare il testo per farci capire ciò che succede. Ogni parola tira l'altra, non sovviene la necessità di fare una pausa, ma di andare dritti verso la fine, per capire quale sarà la soluzione al dilemma del nostro protagonista.

Considerazioni personali.
Le mie considerazioni riguardo questa crime story, in un certo senso un noir psicologico, possono essere solo positive: ho divorato ogni pagina con ansia e voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto successivamente. Mi ha sorpreso positivamente il fatto che sia un libro pubblicato in self: l'autrice ha creato un prodotto a tutti gli effetti professionali, al pari di un testo comprato in libreria.
A tal proposito, vorrei porre l'attenzione sulla particolarità della copertina: il disegno è stato realizzato in prima persona dall'autrice, e lo trovo non solo tremendamente ben fatto, ma anche e soprattutto cucito addosso alla storia in maniera perfetta.
Un libro che mi è piaciuto molto in ogni suo dettaglio, che mi ha fatto odiare e amare i personaggi come se fossi proprio all'interno della storia. Lo consiglio assolutamente a tutti gli amanti del genere thriller/noir.

L'autrice.
Stefania Prati vive a Pomezia ed è laureata in giurisprudenza. Grande appassionata di letteratura noir, ha scritto diversi racconti, tra cui il Prigioniero, vincitore del premio letterario In poche parole, Nostalgia di casa incluso nella raccolta Storie per un anno in cento parole e Sonata verso la quiete, arrivato tra i finalisti del premio letterario internazionale città di Pomezia anno 2019. Nel 2019 è stato pubblicato il suo primo romanzo Ceneri dall'isola che non c'è.

Vi lascio il link diretto all'acquisto su Amazon, dove trovate sia l'edizione cartacea che quella digitale.

Dalila May


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