sabato 23 maggio 2020

Recensione: Innocent

INNOCENT dell'autore Bruno Balloni



Premessa.
Ho avuto la possibilità di leggere questo romanzo grazie alla collaborazione con l'autore che me lo ha gentilmente inviato, cosa che comunque non influenzerà il mio giudizio riguardo la qualità dello stesso.

Si tratta di un romanzo che non definirei proprio thriller, e nemmeno legal thriller, nonostante parte integrante della storia sia lo svolgimento di un processo in aula. Credo sia meglio inquadrarlo tra i noir psicologici, poiché fondamentale per l'avanzare della trama è la continua riflessione psicologica del protagonista.

Trama.
Sandro Ferraris è un maresciallo della guardia di finanza. Prima di rientrare a casa dopo tre giorni di duro lavoro, Sandro decide di andare al supermercato. Proprio mentre attende il suo turno alla cassa, un immigrato clandestino, Innocent, tenta di rapinare le casse ferendo uno dei dipendenti. Inizia così un inseguimento da parte di Sandro, che si conclude con l'uccisione del ragazzo che ha tentato di aggredirlo.
Il maresciallo viene subito indagato per omicidio colposo dal sostituto procuratore Laura Fontana, mentre l'opinione pubblica lo attacca con l'accusa di razzismo. Sandro si sente sotto pressione, arrivando persino a dubitare di se stesso e di ciò che realmente accadde quella sera. Seguirà un processo che metterà a dura prova la mente di Sandro.

Recensione.
La trama di questo noir è ben strutturata e caratterizzata da un ritmo serrato che fa sì che anche le scene in tribunale, che potrebbero richiamare il sottogenere legal del thriller, risultino accattivanti e intriganti.
Il romanzo inizia con un prologo che racchiude i pensieri di Sandro Ferraris in aula di tribunale poco prima del verdetto del processo a cui è stato sottoposto per mesi. Un prologo breve e diretto, che permette di entrare nella storia sin da subito.
Il resto del romanzo continua a essere narrato in prima persona, percepiamo i pensieri del protagonista, le sue reazioni, i suoi dubbi, le sue certezze e incertezze. I capitoli sono brevi e ben scritti, e ciò fa sì che l'attenzione rimanga sempre alta nel lettore, il quale vuole capire come andrà a finire questa storia.
I personaggi presentati sono pochi e ben delineati, a partire dal protagonista che si chiede se sia stato vittima o carnefice in un avvenimento così doloroso che mette in luce il difficile ruolo delle Forze dell'Ordine in Italia, soprattutto in un momento storico tale, in cui le varie fazioni politiche creano continuamente strategie di propaganda che poco hanno a che fare con il puro interessamento al popolo, bensì al raggiungimento del potere.
Sandro è distrutto, non sa più in cosa credere, ma di una cosa è certo: la divisa che indossa con orgoglio ce l'ha cucita addosso.
Altro personaggio particolare che regala una boccata d'aria fresca alla storia è l'avvocato di Sandro, Ermes Bellavia. Un personaggio caratterizzato da umorismo pungente e fiducia in se stesso e nella giustizia. Emozionante invece il rapporto tra Sandro e la figlioletta che fa riflettere su quanto poco solitamente si pensi al fatto che chi fa parte delle Forze dell'Ordine ha a casa una famiglia che attende, mentre rischia la vita e deve calcolare mille fattori prima di decidere quale azione intraprendere. Spesso quel tempo di pensare con lucidità non c'è, ed è questo ciò che è successo al maresciallo Ferraris. I dubbi lo attanagliano, permettendo al lettore di entrare in empatia con il personaggio e avviando una profonda riflessione su un tema di attualità così importante.
Anche gli scorci di ambientazione descritti dall'autore ci regalano un senso di verosimiglianza, senza comunque perdersi in descrizioni ricolme di aggettivi che risulterebbero di troppo.
La scrittura è chiara e diretta. Nonostante tutti gli aspetti tecnici descritti, non pesa assolutamente, anzi, incuriosisce chi non è del mestiere a capire cosa avvenga dietro le quinte.

Considerazioni personali.
Personalmente è un testo che ho apprezzato molto, nonostante si allontani dal genere che leggo solitamente. Il fatto che il processo fosse parte integrante della trama mi ha spaventato un po' durante la lettura del prologo. Credevo che avrei letto qualcosa di pesante, difficile per una persona non abituata a questo tipo di thriller. Invece, mi sono ricreduta velocemente: il libro scorre in maniera fluida, senza nemmeno dare il tempo di accorgersene. Mi sono ritrovata alla pagina finale senza rendermene conto, credendo che ci fosse ancora altro da leggere. A tal proposito, il finale mi ha fatto sperare in un seguito. Chissà.
Mi sono commossa, emozionata, alcuni passaggi mi sono entrati nell'anima con prepotenza, costringendomi ad una riflessione molto profonda, che mi ha portata a valutare quanto spesso sia impossibile da spettatori esterni ma anche da protagonisti, capire cosa sia giusto e cosa sbagliato. Un romanzo che sono stata felice di aver scoperto, soprattutto per la sua profonda attualità e intensità.

L'autore.
Bruno Balloni è nato a La Spezia il 22 maggio 1967. Diplomato ragioniere si è arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza nel settembre del 1989 nel quale ha sempre svolto incarichi di Polizia Giudiziaria, dapprima in servizio nel Gruppo Operativo Antidroga a Milano, quindi quale comandante di Nucleo Mobile a Enna e infine presso il Gruppo Operativo Criminalità Organizzata di Catania. Si è congedato dal Corpo nel febbraio del 2018 per motivi di salute.
Ha pubblicato due romanzi Il cuore nero della Sicilia (Algra Edizioni) e Innocent (Project Leucotea).


Dalila May

1 commento:

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