Ciao a tutti lettori!
Oggi sono molto emozionata per l’attesissima uscita edita da Mondadori per la collana Oscar Draghi, volume che racchiude proprio tutti i racconti che hanno come protagonista l’amato insopportabile Hercule Poirot, partoriti dalla penna geniale della regina del giallo: Agatha Christie.
Non mi dilungherò nuovamente sui tanto già discussi argomenti trattati nei giorni scorsi sui vari blog che hanno partecipato al tour: sarebbe ripetitivo e poco coinvolgente. Tuttavia, sarebbe impossibile recensire nei dettagli ciascuno dei cinquantanove racconti contenuti nella raccolta curata da Marco Amici del blog @radicalging.
Lasciate solo che vi dica che questo volume merita davvero di stare nella libreria di ogni appassionato del genere giallo. Curato nei minimi dettagli, sia nei contenuti che nell’estetica, richiama un po’ quei tomi vintage così tanto affascinanti. Arricchito di illustrazioni, contiene una meticolosa introduzione a cura di Marco Amici, di cui vi lascio un breve estratto qui di seguito:
La finzione, quindi, è tanto legata alla realtà da rendere difficile scindere la crea-
tura dal creatore, in una relazione di codipendenza. Relazione nata con un roman-
zo e continuata con altri trentadue, insieme a cinquantanove racconti, per la prima
volta qui raccolti tutti insieme, in un volume unico. Se infatti la produzione chri-
stiana, da un lato, si estende in modo tentacolare a tutte le forme possibili di nar-
razione (racconti, romanzi, radiodrammi, sceneggiature teatrali, poesie e persino
sceneggiature televisive), dall’altro la sua diffusione è avvenuta in maniera capil-
lare non solo attraverso lo spazio, con la pubblicazione su giornali da entrambe le
sponde dell’oceano Atlantico, ma anche attraverso il tempo.
Nel volume sono racchiusi i casi più noti, già letti in precedenza in altre raccolte, ma anche e soprattutto racconti mai letti in Italia, o tradotti in maniera diversa. Ecco cosa scrive Amici al riguardo:
Parlo del Mistero della pallina del cane e
della Cattura di Cerbero (storie edite nei Quaderni segreti di Agatha Christie, volu-
me curato da John Curran), prime versioni, rispettivamente, di Due mesi dopo e del
racconto omonimo contenuto all’interno delle Fatiche di Hercule, ma mi riferisco
soprattutto all’unico racconto con Hercule Poirot (unico al momento, a meno che
non ne affiorino altri dalle pile di quaderni appartenuti a Christie conservati nel-
la sua dimora estiva, Greenway) che non era mai stato tradotto e che finalmente
giunge in Italia per la felicità degli appassionati.
Si tratta di una versione alternativa della Stella del Mattino.
Per non farci mancare proprio nulla, inoltre, all’interno del volume sono presenti diverse versioni dello stesso racconto. La chicca che più mi ha entusiasmata durante la lettura, è stata quella delle illustrazioni originali (purtroppo solo alcune, a causa della difficile reperibilità) che accompagnarono questi racconti nelle loro prime pubblicazioni su riviste e periodici dell’epoca.
Tentare di parlare come se stessi scrivendo una recensione qualsiasi, mi pare quanto meno fuori luogo: in primis, che Agatha Christie sia la regina indiscussa del giallo non si può dubitare. Il suo giallo è il classico deduttivo: poco sangue, tanta logica. Da amante del genere (e sono un po’ di parte perché mal digerisco i gialli splatter o hard-boiled) non posso che consigliare l’autrice e i suoi numerosi figli di penna a chiunque volesse approcciarsi al giallo ma, in particolare, consiglio questo volume.
Inizialmente ammetto di essere stata un po’ scettica riguardo la struttura di quest’ultimo: come può racchiudersi tutto in un racconto di poche, pochissime pagine? Tra l’altro, avendo già letto diversi romanzi dell’autrice, dagli intrecci complessi e quasi impossibili da intuire, mi chiedevo come potesse essere risolversi tutto in un racconto così breve.
In realtà, addentrandomi finalmente nella lettura, sono rimasta affascinata: il genio della Christie è assolutamente riconoscibile (quindi un complimento speciale va di diritto ai vari traduttori). Nota di merito per l’utilizzo del mio amato humor inglese: i racconti ne sono intrisi, fa parte dello stile dell’autrice.
«Mi auguro che il pudding sia buono» disse la signorina Endicott con un po’ di
apprensione. «Ma l’hanno fatto soltanto tre giorni fa. Il pudding di Natale dovreb-
be essere preparato molto, ma molto prima di Natale. Figuriamoci! Ricordo quan-
do ero bambina... Pensavo che l’ultima orazione prima dell’Avvento – “Sostieni-
ci, o Signore, noi Ti supplichiamo...” – si riferisse in qualche modo al pudding di
Natale che va mescolato con tanta di quell’energia!»
dal racconto “L’avventura di Natale”
Leggere questa raccolta di racconti per me è stata un’avventura bellissima ed emozionante, un viaggio nella scrittura di colei che ha gettato i capisaldi per un genere che non ha mai smesso di entusiasmare miliardi di lettori in ogni parte del mondo e in ogni epoca. È stata un’esperienza meravigliosa, una lettura che anche grazie alle meravigliose illustrazioni e allo stile grafico mi ha portata a vivere quei racconti come se fossi stata parte della storia, parte dell’epoca in cui sono stati ambientati.
Qualsiasi cosa da aggiungere sarebbe superflua.
Leggetelo e amatelo.
P.S. Andate a leggere le recensioni sugli altri blog partecipanti. Vi lascio, come ormai di consuetudine, il banner indicativo qui di seguito.
Le tue recensioni mi emozionano ogni volta... i miei complimenti ❤️
RispondiEliminaHai dipinto un volume splendido colorandolo con sfumature perfette. Che bella recensione. Ad ogni fine racconto ne volevo subito un altro. È stato un piacere affiancarti in questo progetto. Grazie! 😉
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