Ciao lettori!
In occasione dell’ultima tappa del tour, parliamo del romanzo con cui il mondo ebbe modo di conoscere l’intramontabile Hercule Poirot: Poirot a Styles Court (titolo originale: The Mysterious Affair at Styles). Credo sia molto importante parlarne, per introdurci alla lettura del volume edito da Mondadori per la collana Oscar Vault, che contiene tutti i racconti che vedono come protagonista il particolare investigatore. In più, quest’anno sono trascorsi ben cento anni dalla pubblicazione di questo classico del genere giallo.
È ironico pensare che senza una scommessa questa storia forse non sarebbe mai nata: infatti, fu la sorella di Agatha Christie a sfidarla nella scrittura di un romanzo poliziesco che fosse pubblicabile. Il libro fu scritto nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, ma fu pubblicato solamente quattro anni dopo, appunto nel 1920, con un contratto scandaloso: 25 sterline di anticipo e l'esclusione dagli utili prima della vendita delle 2000 copie.
Come anticipato nell’articolo dedicato al contesto storico in cui visse e scrisse la Christie, il personaggio di Poirot le fu ispirato durante il suo volontariato come infermiera durante la Prima Guerra Mondiale, dai rifugiati belgi a Torquay. È proprio tra le pagine di questo romanzo che otteniamo una prima descrizione fisica del geniale ometto:
«Poirot era un ometto dall'aspetto straordinario. Era alto un metro e sessantacinque, ma aveva un portamento molto eretto e dignitoso. La testa era a forma di uovo, costantemente inclinata da un lato. Le labbra erano ornate da un paio di baffi rigidi, alla militare. Il suo abbigliamento era inappuntabile.»
Piccola curiosità: l’autrice dedicò questo primo romanzo giallo a sua madre, influente presenza nella sua vita, a cui era profondamente legata e la quale spinse la figlia a scrivere.
Poirot a Styles Court è un vero giallo deduttivo, il quale presenta i capisaldi del genere: ambientata in una vasta tenuta di campagna, la storia è narrata in prima persona da Hastings. Troviamo una serie di plausibili sospettati, ognuno dei quali nasconde qualcosa, mentre la trama alterna vere e proprie distrazioni a imprevedibili colpi di scena.
Nel momento storico in cui il romanzo fu scritto, è da considerarsi assolutamente d’avanguardia: oltre che per la struttura deduttiva (Poirot interroga i sospettati, non lascia nulla al caso, è un abile osservatore ed estremamente intelligente: un modello per gli investigatori letterari che verranno a seguire negli anni), anche e soprattutto per gli aspetti legali e biochimici della storia.
Se avete letto il romanzo, probabilmente avete intuito a cosa mi riferisco. Se non lo avete letto, ecco un motivo per farlo: ne bis in idem. Ma di cosa si tratta? È un termine utilizzato per indicare che una persona accusata e poi scagionata, non può essere accusata per lo stesso reato una seconda volta. Letteralmente, tradotto dal latino vuol dire: «non due volte sulla stessa questione». La Christie, o meglio, uno dei personaggi del romanzo, tenta proprio di servirsi di questo escamotage giuridico. Secondo alcuni studiosi, nel momento in cui il romanzo fu scritto, non era ancora capitato un fatto del genere nella realtà.
Poirot
a Styles Court
è stato definito, sin dai suoi primi anni di vita, un romanzo anche
fin troppo geniale. Se siete lettori abituali della, probabilmente vi
è capitato di pensare la stessa cosa per tutti gli altri suoi libri.
Christie Tuttavia, sorprende pensare come un romanzo scritto e
intrecciato in maniera così brillante rappresenti l’esordio nel
genere poliziesco della nostra Agatha.
Proprio
per questo e altri motivi sopra citati, vi consiglio, se avete voglia
di conoscere il grande e a tratti insopportabile quanto intelligente
Poirot, di addentrarvi nella lettura dei racconti raccolti nel
meraviglioso volume targato Oscar Vault, di cui abbiamo ampiamente
parlato nei giorni scorsi.
Ma se siete un po’ sbadati/e, vi lascio
il banner raffigurante le varie tappe da recuperare, prima di
rivederci con la recensione completa su tutti i blog partecipanti!
Non conoscevo la storia editoriale del primo romanzo di Poirot e leggerne le condizioni ridicole, oggi, fa accapponare la pelle. D'altronde tutti i geni della storia non hanno mai avuto vita facile ;)
RispondiEliminaTanti cuoricini per te che hai scoperto lo scandalo tramite l'articolo!
EliminaE come darti torto?
Bravissima, cavoli ❤️
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