sabato 24 ottobre 2020

Blog Tour: "Falce" di Neal Shusterman - L'Intelligenza Artificiale

 


L’Intelligenza Artificiale

Buongiorno lettori e lettrici,

Oggi sul blog vi presento la terza e ultima tappa del blog tour dedicato a Falce di Neal Shusterman, uscito in Italia per Mondadori nella collana Oscar Fantastica.

Trovate le prime due tappe sui blog: Appunti di un lettore compulsivo e La ragazza calabrese.

L’evento continuerà lunedì 26 ottobre con un review party dedicato al secondo volume della Trilogia delle Falci, Thunderhead.

 


Anche solo leggendo la trama di Falce, quel che si capisce è che l’umanità non conosce più la morte: non esistono governi, non esistono esseri umani a capo di partiti politici a gestire la popolazione. A occuparsi delle necessità della popolazione mondiale c’è un’intelligenza artificiale.

Ma, se ci allontaniamo dall’universo narrativo di Falce e rimaniamo nella realtà, parlando di Intelligenza Artificiale, cosa intendiamo? 

«L'intelligenza artificiale (o IA, dalle iniziali delle due parole) è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.»

(Marco Somalvico) da Wikipedia.it

In parole povere, per intelligenza artificiale si intende un sistema informatico il cui processo interno di ragionamento segue le stesse caratteristiche del ragionamento umano o, meglio, è volto alla simulazione della ragione umana. Un sistema intelligente risolve problemi, svolge compiti e attività che nella quotidianità sarebbero assegnati a un essere umano.

In particolare, per Intelligenza Artificiale si intende quella disciplina informatica che realizza hardware e software in grado di agire in autonomia.

Forse, il successo di Falce, sta proprio nella verosimiglianza del Thunderhead, precedentemente “Cloud”, il sistema che gestisce le necessità della popolazione, che subisce un’evoluzione che porta a tanti benefici per l’essere umano. Quanto c’è di finzione in questa realtà narrativa?

Il primo progetto di interesse nei confronti di questa disciplina risale addirittura al 1943, quando due ricercatori presentarono al mondo scientifico il primo neurone artificiale cui seguì poi lo studio di uno psicologo canadese che analizzava dettagliatamente le relazioni tra i neuroni artificiali rispetto ai complessi meccanismi del cervello umano.

Circa dieci anni dopo iniziarono ad apparire i primi prototipi di reti neurali, ovvero quei sistemi informatici sviluppati per riprodurre il funzionamento dei neuroni biologici. Il primo modello finito di rete neurale, chiamato “percettrone”, fu proposto nel 1958 da Frank Rosenblatt (psicologo e computer scientist). Fa riflettere quanto una scienza basata sui processi cognitivi umani come la psicologia sia stata così in relazione con lo sviluppo della disciplina dell’Intelligenza Artificiale.

Insomma, l’essere umano si serve di quest’ultima per generare degli algoritmi che imitino il complesso sistema neurale biologico, ma è una disciplina talmente vasta da mancare di univoca definizione.

Vi lascio un interessante schema che, sono sicura, vi farà pensare subito a Falce e, in particolare, al Thunderhead:

Prendendo come base di partenza il funzionamento del cervello uomo (pur sapendo che ancora oggi non se ne comprende ancora a fondo l’esatto meccanismo), una Intelligenza Artificiale dovrebbe saper compiere in alcune azioni/funzioni tipiche dell’uomo:

Un’intelligenza artificiale, per essere tale, deve:

agire umanamente (cioè in modo indistinto rispetto ad un essere umano);

pensare umanamente (risolvendo un problema con funzioni cognitive);

pensare razionalmente (sfruttando cioè la logica come fa un essere umano);

agire razionalmente (avviando un processo per ottenere il miglior risultato atteso in base alle informazioni a disposizione, che è ciò che un essere umano, spesso anche inconsciamente, fa d’abitudine).

Da ai4business.it

Proprio grazie a queste considerazioni riusciamo a classificare l’Intelligenza Artificiale in due filoni, quello dell’AI debole e dell’AI forte: il primo si riferisce a quei sistemi tecnologici che simulano alcune funzionalità cognitive dell’uomo senza però raggiungere le reali capacità intellettuali tipiche dell’uomo; il secondo comprende quei sistemi definiti “sapienti”, che sono in grado di sviluppare una propria intelligenza, senza dover imitare processi cognitivi tipici dell’uomo, ma addirittura sviluppandone dei propri, in maniera del tutto autonoma.

Dovendo identificare in uno dei due filoni il Thunderhead, direi che si tratta senza dubbio di un sistema sapiente, quindi un AI forte: uno di quei sistemi che alcuni scienziati, nella realtà, hanno definito come “cosciente di sé”.

Esistono ad oggi degli esempi pratici di Intelligenza Artificiale? Questi sistemi vengono applicati alla vita quotidiana di ognuno di noi? La risposta ad entrambi i quesiti è sì: avrete sicuramente pensato ad assistenti vocali quali Siri di Apple o Alexa di Amazon. Ma in realtà l’AI è molto più utilizzata di quel che crediamo. Viene ormai applicata a tutti gli ambiti, dalla Sanità al Marketing, dalla Pubblica Sicurezza all’imprenditoria. Dovunque vediamo modelli di AI debole e AI forte.

Allora viene spontaneo chiedersi: quanto dista dalla realtà il modello di Intelligenza Artificiale presentato da Shusterman nella Trilogia delle Falci? Potrà mai, un’AI forte, eguagliare la complessità dei processi cognitivi umani?

Articolo a cura di Ilaria

1 commento:

  1. Interessantissimo approfondimento che fa luce su ciò che l'autore potrebbe aver predetto da qui a non molto tempo. La tecnologia in continua evoluzione sarà sempre più vicina ad ogni nostra attività quotidiana. Francamente, fatico ancora molto ad immaginarmi un pianeta terra simile a quello descritto da Neal Shusterman ma non mi stupirei potesse diventare realtà. Riflettiamo!
    Grazie per questo articolo ;)

    RispondiElimina

Recensione: "Milano Fashion Zombie" parte 1 di Irene Caltabiano, Riccardo Iannaccone; Disegni: Alessandro "Kalico" Grosso.

  Edito: Kall Edizioni Trama   Trovarsi nel bel mezzo di un'apocalisse zombie non capita tutti i giorni. E se il morbo esplodesse in...