venerdì 23 ottobre 2020

Blog Tour: "Sliding in love" series di Emma Scacco - Focus personaggi maschili

 


Focus personaggi maschili


Ciao lettori e ciao lettrici!

Bentornati sul blog. Oggi parliamo dei personaggi maschili presenti nei primi due volumi della trilogia di Emma Scacco, "Sliding in love" series, per il blog tour organizzato da Flavia di Flavia’s Diary.

Trovate già, sul blog, l’articolo dedicato ai personaggi femminili.


Jonathan.

Partiamo con il personaggio più presente in entrambi i volumi: nel primo, come protagonista indiscusso insieme a Greta; nel secondo, come personaggio secondario di rilievo.

Devo dire la verità: Jonathan non mi ha rubato il cuore. Non fraintendetemi, ho apprezzato molto il suo personaggio che, però, rispetto ad altri, è rimasto a mio avviso fin troppo statico. Senza dubbio un vero cowboy: parla e agisce in base al codice di comportamento di ogni vero buon cowboy. Le sue azioni sono intrise di valori e, forse, proprio questo lo frena dall’essere il protagonista maschile dei miei sogni. Avrei tanto sperato che più di una volta “sbagliasse”, perché solo sbagliando forse sarebbe andato incontro al suo vero amore. Ma no, Jonathan ha sempre la testa sulle spalle, e per sempre intendo per tutta la durata del primo volume ma anche del secondo. Se solo non ci fosse stato nonno Luke, cosa avrebbe combinato di buono? Probabilmente nemmeno si sarebbe avvicinato a Greta, chiuso così tanto nei suoi schemi da cowboy. Per il resto, nonostante tutto, Jonathan ci ha regalato meravigliosi momenti di puro altruismo e passione, lottando per (e a volte anche contro) i suoi stessi sentimenti, per provare a diventare l’uomo che era destinato a essere.


Steve.

Addentrandomi nella lettura del secondo volume, Steve è forse diventato il mio personaggio maschile preferito. Di lui ho amato quasi tutto: il suo senso del dovere, l’affetto incondizionato che prova nei confronti di Michael, Peter, tutto il ranch MacLoad. Ecco, mentre Jonathan, con la sua rigidità non mi ha fatto godere a pieno del ruolo del cowboy, Steve ci è riuscito alla grande. Ragazzo di grande valore, lo dimostra pagina dopo pagina, in un’evoluzione davvero squisita. Nonostante il passato di cui si vergogna terribilmente, l’abbandono dei suoi genitori nei suoi confronti, Steve riesce a diventare un uomo d’un pezzo. Estremamente tenero nel suo rapporto con Arianna: ho capito perfettamente perché volesse starle lontano. Aveva paura che il suo passato potesse, in qualche modo, intaccare l’innocenza della ragazza, più giovane di lui. Anche in questo, quindi, è stato molto altruista. Ma ho apprezzato, ancora di più, tutto il coraggio che ha dimostrato nel corso di questi primi due volumi.


Peter.

Ecco, su Peter ho ancora qualche riserva. Mi è sembrato poco incline al dialogo e alla comunicazione. Inizialmente avevo perso la testa per lui, forse perché ho sempre un debole per i ragazzacci e lui mi dava questa idea. Poi, però, il personaggio si è un po’ perso per strada. Ho apprezzato il passo che ha fatto per Greta, aiutandola a scoprire qualcosa in più sul suo passato. A parte questo, però, anche nella sua sofferenza per la partenza della ex migliore amica, non ho empatizzato molto con lui. Sicuramente, verso la fine del secondo volume il personaggio evolve in modo positivo, quando finalmente riconosce i suoi sentimenti nei confronti di un certo personaggio femminile che io ho apprezzato particolarmente. Coppia che ho adorato e secondo me l’unico, tra i personaggi femminili, a potergli tenere testa. (No spoiler, leggete i romanzi!)


Tommy.

Tommy, tutto un altro discorso. L’ho adorato. Purtroppo le scene con lui sono davvero poche. Nel secondo volume praticamente inesistenti (petizione per l’autrice: che ne dici di uno spin-off in cui lui è il protagonista? Prenoto già da ora!). In ogni caso, per quel che riusciamo a captare, il posto dell’amicizia nel cuore di Tommy è ben saldo. Il mio, di cuore, invece è caduto a pezzi quando ha organizzato l’appuntamento per Greta. Credo che mi sarebbero molto piaciuti come coppia, scusa Jonathan! Tommy mi è sembrato un ragazzo molto dolce e altruista (insomma, ma in questa serie sono tutti altruisti?! Eh, no… Ci arriviamo subito).


Xavier.

Et voilà, il personaggio maschile che mi è piaciuto di meno. A differenza di Arianna, io non mi sono lasciata fregare nemmeno per un istante. Xavier è il gemello di Florence e fratello minore di Jolene… Insomma, la famiglia Dallaway è tutta un programma. Complimenti all’autrice che ha creato gli antagonisti più insopportabili di sempre. Xavier lo incontriamo nei primi capitoli del secondo volume e ce ne pentiamo ben presto. Un personaggio scostante, incoerente, confusionario. Non saprei come altro definirlo. Potrà anche essere bellissimo, come ce lo descrive Arianna, ma io ho tifato per Steve (chiaramente) per tutto il tempo. Xavier è solo un ragazzino e si è dimostrato tale. Sì, lo so, plagiato dal padre. Ma non è una giustificazione. Ha portato solo guai, anche se devo ringraziarlo perché forse l’evoluzione del rapporto di Steve e Arianna non si sarebbe mai compiuta senza la sua intromissione.


Nonno Luke.

Dovete comprendermi, non potevo non dedicare un paragrafo al mio personaggio preferito dell’intera trilogia. Nonno Luke, con i suoi modi bruschi e da vecchio cowboy, mi ha rubato il cuore. Ha sempre qualcosa da dire, non ha paura di dire a Jonathan ciò che tutti noi lettori abbiamo pensato di lui. Duro, ma onesto, sincero, forte nonostante la sofferenza. Credo rappresenti la voce della coscienza e incarna un po’ quel nonno di cui tutti avremmo bisogno. Lui ha capito tutto, sin dal primo incontro con Greta, e gliene sono grata.



Articolo a cura di Ilaria


2 commenti:

  1. Bellissimo!!! Finalmente lo vedo, ieri non sono riuscita per problemi sulla linea!!!

    RispondiElimina
  2. Bellissimo!!! Finalmente lo vedo, ieri non sono riuscita per problemi sulla linea!!!

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