Recensione “Uccidere Ancora”
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova Narrativa Newton
Autore: Patricia Gibney
Data di Pubblicazione: giugno 2020
EAN: 9788822739193
ISBN: 8822739191
Pagine: 432
Trama.
Quando in una fattoria viene ritrovato il corpo di una donna riverso in una pozza di sangue, la detective Lottie Parker viene inviata nella remota campagna irlandese per indagare. La scena del crimine racconta di un'aggressione brutale: ci sono vetri rotti, sedie fracassate e un cadavere martoriato. Cosa può avere scatenato una rabbia così feroce? Un impermeabile nero pare l'indizio decisivo per identificare il killer, ma una scoperta sconvolgente cambia tutte le carte in tavola: l'omicidio pare legato a un caso risalente a molti anni prima, che ruotava intorno al manicomio di St Declan, l'ultima indagine del padre della detective Parker, prima che si togliesse la vita. Mentre Lottie si interroga sugli oscuri segreti del suo passato, una ragazza scompare e un'altra viene abbandonata sugli scalini dell'ospedale, orrendamente mutilata. Ed è subito chiaro che se vuole impedire all'assassino di uccidere ancora, la detective Parker dovrà affrontare una volta per tutte i suoi demoni personali.
Recensione.
“Le ossa erano state riportate alla luce.” Già dal prologo ci si trova davanti a segreti, tanti, forse troppi segreti da custodire per la piccola cittadina di Ragmullin, nel cuore dell’Irlanda.
La detective Lottie Parker si ritrova ad affrontare un caso all’apparenza semplice, ma dai risvolti inaspettati, dove nulla è quello che sembra.
In una gelida e piovosa sera di ottobre, Lottie, insieme al suo collega/amico/forse qualcosa in più?, sergente Boyd, entrerà in una casa dove giace il corpo di una donna.
Così inizia un thriller psicologico dalle tinte fosche con una girandola di personaggi, tutti o quasi collegati tra loro da un segreto che qualcuno è disposto a custodire ad ogni costo.
“Uccidere ancora” è un romanzo che affronta molte tematiche: il maltrattamento, l’abbandono, la violenza domestica e quella psicologica. Temi su cui l’autrice si sofferma molto, facendolo con una scrittura venata di compassione e di una lucidità disarmante; ti pone davanti al problema in modo diretto, attraverso i dialoghi serrati dei vari personaggi. Personaggi che sono “umani”, uomini e donne “normali” che si trovano ad affrontare un fardello dal peso enorme.
Soprattutto Lottie, con la sua vita incasinata, con i suoi tre figli da crescere da sola, con i suoi mille difetti, con il suo lavoro che la condurrà tra le pieghe del suo passato.
Attraverso un ritmo serrato si dipanerà una trama avvincente e piena di colpi di scena, fino a quello più eclatante dell’epilogo.
Un alternarsi tra passato e presente, in cui i tasselli del passato, andranno a completare il quadro finale del presente, mettendo ogni personaggio davanti ad una realtà incredibile e forse crudele, difficile da accettare. Come sono difficili da accettare i flashback ambientati negli anni ‘70, dove i comportamenti e le decisioni di alcuni personaggi, sono difficili da accettare, visti nell’ottica dei giorni odierni. Una realtà, negli anni ‘70, dove l’onore e il buon nome di una famiglia, andavano tutelati ad ogni costo, perché ciò che si nasconde o si fa finta di non vedere o ignorare, forse non esiste e si può vivere la vita tranquillamente, chiudendo la propria onta dietro una porta.
Ma il passato non può essere tenuto nascosto per sempre e qualcuno pagherà per ciò che ha fatto, per le menzogne e i segreti.
Un romanzo avvincente da leggere tutto d’un fiato.
Recensione a cura di Ersilia
Nessun commento:
Posta un commento