giovedì 23 luglio 2020

Recensione: Le Memorie di Dante Bastille


Le memorie di Dante Bastille
Di Marco Fichera


Trama.
Dante ha imparato a convivere con la violenza che permea nel Blocco Sud, il luogo ideale dove dimenticare e farsi dimenticare, e recente traguardo nella colonizzazione di un Pianeta Rosso oramai fagocitato da multinazionali.
L’amena vita all’interno delle Colonie trascorre noiosa finché Daniel, il ragazzo con cui condivide l’unità abitativa, poco prima di morire gli consegna una FemtoSD, scheda di memoria contenente la registrazione in soggettiva delle ultime ore di vita di uno sconosciuto, ucciso da una delle persone più importanti ed in vista della società.
Braccato, Dante si troverà costretto a fuggire, ma non è facile passare inosservati in una società in cui la legge impone il possesso di un device costantemente connesso.
Aiutato da qualcuno, osteggiato da molti, Dante cercherà il modo di tornare sul suo pianeta nativo, spesso con le maniere forti.
I pochi indizi forniti dalle registrazioni di memoria criptate saranno la sua sola bussola nell’intricato percorso che lo vedrà costretto a vestire i panni dell’antieroe, svelando così ai suoi occhi le numerose sfaccettature prese dalla società durante la sua assenza.

Recensione.
Ho letto questo romanzo noir intriso di ambientazioni cyberpunk e distopiche, grazie alla collaborazione con l’autore, Marco Fichera, che ringrazio per la copia in digitale. Ciò non influenzerà il mio parere sullo stesso.

Inizio subito con il dire che questo non è un romanzo per tutti: ha una forte componente di scene violente, dure, che spingono il lettore a domandarsi se davvero tutto ciò descritto nel libro un giorno non possa prendere piede nella realtà.

Ho apprezzato molto i temi trattati dall’autore con ferma decisione e la giusta profondità, temi attuali capaci di dare il via a profonde riflessioni: il rapporto dell’uomo con la tecnologia, le conseguenze di tale rapporto avendo a che fare con i social network che annebbiano la vista e la mente dell’uomo odierno.
Si tratta di una storia cruda e verosimile, nonostante sembri così lontana ma vicina ai nostri giorni. L’ambientazione è senz’altro cupa e tetra, tipica del genere noir, condita di violenze e atmosfere di feroce azione. Il romanzo inizia subito ad essere incalzante, complice la scorrevolezza dello stile di scrittura dell’autore.
Dante è un uomo ormai spento e stravolto dagli avvenimenti che hanno trasformato il suo pianeta nativo, e se ne accorge durante l’avventura che intraprende sin da quando si trova nella propria unità abitativa su Marte, dovendo strappare dalle mani cadaveriche del suo coinquilino morto un oggetto che si pentirà molte volte di aver trovato, senza però riuscire mai a fermarsi nella sua personale ricerca. Spesso si troverà in pericolo, inseguito da identità temibili come quella dei NarcoNN, ma non si arrenderà. L’ambientazione fa sì che il romanzo non risulti statico: originariamente sul Pianeta Rosso, ci troviamo con il protagonista a dover affrontare un viaggio spaziale, sino a giungere sulla Terra, sulle isole di Svalbard. Il gelo e la neve non riusciranno però ad intorpidire i sensi di Dante, che partirà alla volta del Giappone prima e della Cina in seguito.
I personaggi principali non sono moltissimi, motivo per cui, secondo me, è palese la riuscita della loro caratterizzazione.
Molto interessante anche la struttura del romanzo: otto parti che richiamano gli otto elementi del Bagua, interessante concetto filosofico che ho avuto la curiosità di approfondire. Si tratta di otto trigrammi che prendono il nome di elementi naturali, intrisi nella cultura orientale e che meriterebbero un approfondimento a parte: Cielo, Lago, Fuoco, Tuono, Vento, Acqua, Montagna, e Terra

Un romanzo che fa sicuramente pensare, che pone l’attenzione su aspetti che oramai diamo per scontati, come le radici profonde che i social network hanno piantato nella nostra quotidianità, l’influenza che subiamo ogni giorno tramite mass e social media. Un personaggio tormentato ma che non riesce ad arrendersi, nonostante tutto sembri andargli contro, il riflesso di una società malata e vittima dei soprusi dei potenti a discapito dei deboli, ormai identificabili con la maggior parte della popolazione.


Consiglio questo libro a chi ama le ambientazioni cyberpunk, fantascientifiche, cupe e distopiche, a chi non rimane turbato davanti alle scene violente e a chi non ha paura di interfacciarsi con la descrizione di un futuro che potrebbe senz’altro essere più che prossimo.

L’autore.
Marco Fichera vive e lavora nel campo della grafica a Trieste. Ha pubblicato nel 2018 in edizione limitata “Nello stesso fiume”, il suo primo romanzo. “Nodus Tollens”, il suo terzo romanzo, è finalista al Premio Odissea Delos 2020.
Ha pubblicato “Le Memorie di Dante Bastille” a Maggio 2020, edito da Collana Nhope, collana editoriale facente parte della CE PubMe, orientata verso il genere distopico. Il romanzo è disponibile su Amazon e ibs.it, oltre che presso le librerie UBIK, Giunti e Feltrinelli.


Dalila May

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