venerdì 7 agosto 2020

Blog Tour - Cime Tempestose: vendetta, gelosia, violenza.

Cime tempestose: vendetta, gelosia, violenza.

Analisi del romanzo e dei personaggi.

Cime Tempestose (titolo originale: Wuthering Heights. Lo analizzeremo in seguito) è l’unico romanzo, scritto tra il 1845 e il 1846, di Emily Brontë, una delle tre sorelle che furono protagoniste indiscusse della letteratura in epoca vittoriana, nonostante la struttura a matriosca e i temi del romanzo fuoriuscissero dagli schemi della letteratura tipica della Victorian Age.

Cime Tempestose narra la storia di Catherine e Heathcliff, del loro amore tormentato e del loro non-lieto fine.

[Fonte immagine: Wikipedia]

Heathcliff rappresenta di certo un personaggio che contribuì a scandalizzare il pubblico e la critica dell’epoca: un uomo spinto dagli istinti, dalla foga di vendetta, dall’uso smisurato della violenza e dalla indole malvagia. Un bambino rozzo, che non conosce le buone maniere, che bestemmia, prima. Un uomo malvagio, vendicativo e senza scrupoli, dopo. Ma, soprattutto, un personaggio che non si piega alla redenzione cristiana cui il popolo vittoriano era tanto dedito. Ciò contribuì senza dubbio a non dare il giusto valore, in quel momento storico, al romanzo della Brontë.

Ma l’indole del protagonista maschile non è l’unica cosa a rendere questo romanzo così poco convenzionale per l’epoca in cui fu scritto. Dall’altra parte, infatti, abbiamo Catherine Earnshaw, la protagonista femminile: non la donna che ci si aspetterebbe da un romanzo del genere, buona, gentile, spinta da sentimenti puri e positivi. No, Catherine è tutt’altro: viziata, e per citare le sue stesse parole, della stessa sostanza di cui è fatto Heathcliff. A differenziarli, forse, entra in gioco il ruolo del fratello della donna, Hindley, che maltratta l’intruso, Heathcliff, considerato il vero e proprio elemento di disturbo nell’equilibrio della famiglia Earnshaw, elemento che si allontana dall’educazione fornita invece ai due fratelli.

Il rapporto tra Catherine e Heathcliff è caratterizzato da un legame profondo, apparentemente indissolubile. Da bambini passano tutto il loro tempo a giocare nella brughiera, disubbidendo al padre e mancando alla routine educativa ed ecclesiastica. Stanno bene insieme, ridono, si innamorano di un amore fraterno che ben presto si trasforma in qualcosa di più profondo, senza che neanche i due se ne rendano conto.

Quando conoscono i fratelli Linton, Edgar e Isabella, qualcosa nel loro rapporto cambia: il ponte tra i loro mondi crolla, lasciando un cumulo di macerie. Catherine gode della compagnia dei Linton, lusingata dalla vita aristocratica e dalle attenzioni romantiche del giocane Edgar. Heathcliff, così rozzo e ineducato, si contrappone al buono e gentile Edgar. A causa dei continui maltrattamenti di Hindley e dalla preferenza di Catherine nei confronti del giovane Linton, Heathcliff scappa e scompare.

[Immagine: Copyright M J Wright]

Tornerà tre anni dopo, cambiato nell’aspetto e negli averi economici, ma non di certo nella indole violenta e vendicativa che lo contraddistingue. Si ritroverà per la seconda volta a essere l’elemento di disturbo nell’equilibrio creatosi dall’unione in matrimonio di Catherine e Edgar, sposando così, solo per vendetta, la giovane e illusa Isabella.

Bene, abbiamo una delucidazione sulla trama e sui personaggi principali; ma cosa si intende per struttura a matriosca di un romanzo?

La storia di Catherine e Heathcliff è narrata secondo uno schema ben preciso, che, non a caso, influisce sull’ambiguità del personaggio di Heathcliff in particolare, il cui background personale rimane sempre in sospeso: da dove viene? Chi erano i suoi veri genitori? Fu abbandonato? Come diventò ricco quando scomparve dalla vita degli Earnshaw?

Vorrei darvi le risposte a queste domande, ma non posso. Nessuno può farlo, perché la storia è narrata da Mr Lockwood che, a sua volta, ascolta il resoconto di Nelly Dean, governante prima della famiglia Earnshaw e poi della famiglia Linton.

Nelly e Joseph, il domestico di casa Earnshaw, sembrano rappresentare i due volti della società di quel tempo: la prima, durante la narrazione, sembra in conflitto con gran parte dei comportamenti degli innamorati, scandalizzata dalla indole di Heathcliff, ma al contempo riconosce in lui e nella sua signora, Catherine, il sogno, o meglio l’incubo, di un amore spezzato dagli avvenimenti, dagli eventi tragici e sfortunati, dai caratteri forgiati nell’odio dei due protagonisti, arrivando anche a umanizzare la loro sofferenza. Il secondo, Joseph, sembra invece specchiare quella parte di società che criticò aspramente le scelte attuate da Emily all’interno del romanzo: un uomo acido, puritano, ipocrita che recita in continuazione la Bibbia.

[Fonte immagine: Entheosedizioni.com]

So che in molti non hanno apprezzato la trama e i protagonisti di questo romanzo: sono spesso descritti come “insopportabili”.

In realtà, per me, Cime Tempestose rimarrà per sempre uno dei romanzi più potenti mai scritti, ideato da una donna la cui vita fu breve, segnata dalla morte prematura per alcolismo del fratello tanto amato e delle due sorelle maggiori, dall’educazione rigida da parte della zia e dall’infanzia vissuta in istituto, il poco affetto dimostrato dal padre. Tutto ciò si riversa nella storia di Catherine e Heathcliff, dove appaiono temi quali l’alcolismo, la morte prematura, il fanatismo religioso. D’altronde, Emily non ebbe gioie in amore, anche per questo ci regala la rappresentazione di un amore triste, nocivo, infelice, convinta che Amore non significhi Serenità.

Direi che fondamentali, nella storia, sono le ambientazioni che Emily sceglie. Sono quelle della sua infanzia, in cui crebbe, giocando nella brughiera inglese e lasciandosi andare, assieme ai fratelli, a giochi di fantasia che fecero sì che sviluppasse la potente immaginazione che la contraddistinse nella scrittura. Ed ecco che parliamo del titolo: Cime Tempestose, così come tempestose furono le vite dei protagonisti, un’ambientazione esasperata e tumultuosa, così come esasperato e tumultuoso fu il loro amore. Un amore non puro, non erotico, ma struggente nella sua forma più intrinseca.

Tornando alla fantasia delle sorelle Brontë: a qualcuno di voi, forse, l’inizio di Cime Tempestose ricorda qualcosa? Forse, la fiaba de La Bella e la Bestia? Il padre chiede ai figli quali doni desiderassero ricevere dopo il suo viaggio. Ma invece che i doni, i due figli sono costretti ad accogliere un intruso: la bestia. Certo è che Catherine rappresenta la Bella, non per i suoi modi affabili, quanto per la sua bellezza esteriore. Emily inserisce quindi nel suo romanzo elementi fiabeschi, ma anche elementi sovrannaturali, trattati con il tema del sogno (o dell’incubo, che dir si voglia).

Emily Brontë
[Pinterest]

Concludo con il dire che Cime Tempestose rappresenta una vera e propria tragedia, un romanzo che ad oggi prescinde dal genere, una storia da vivere senza alcun tipo di pregiudizio (credo che così l’avesse pensato Emily Brontë).


«Volevo solo dire che il paradiso non mi sembrava casa mia; e mi spezzavo il cuore dal piangere per tornare sulla terra; e gli angeli erano così arrabbiati che mi hanno buttata fuori, nel mezzo della brughiera in cima a Wuthering Heigths, dove mi sono svegliata piangendo dalla gioia. Questo basta a spiegare il mio segreto, come l’altro sogno. Sposare Edgar Linton non fa per me, proprio come essere in paradiso. E se quell’uomo crudele là dentro non avesse spinto Heathcliff talmente in basso, non ci avrei neppure pensato. Sarebbe degradante per me ora sposare Heathcliff; perciò non saprà mai quanto lo amo, e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali; e quella di Linton è tanto diversa quanto un raggio di luna da un fulmine, o il gelo dal fuoco.»

Cime Tempestose, Emily Brontë


Se siete, almeno un po’, curiosi di conoscere la storia completa di Catherine e Heathcliff, di perdervi nella brughiera inglese, o anche solo se desiderate recuperare la lettura di un classico tanto intramontabile, vi invito a considerare l’acquisto del volume dedicato proprio alle sorelle Brontë, I capolavori delle impareggiabili penne sororali, edito Mondadori per la collana Oscar Draghi, in vendita dal 25 agosto per un prezzo di copertina di 28 euro che, oltre al romanzo di Emily, contiene i romanzi di Anne e Charlotte, rispettivamente Agnes Grey e Jane Eyre, oltre ad una serie di poesie e un articolo sulle tre sorelle scritto da Virginia Woolf.

Vi invito a leggere gli articoli già presentati dalle altre blogger in occasione del Blog Tour dedicato all’uscita del volume e a continuare a seguire le tappe successive.


Blog partecipanti:

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2 commenti:

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