Cime tempestose: vendetta, gelosia, violenza.
Analisi del romanzo e dei personaggi.
Cime Tempestose (titolo originale:
Wuthering
Heights. Lo analizzeremo in seguito) è l’unico romanzo, scritto tra il
1845 e il 1846, di Emily Brontë, una
delle tre sorelle che furono protagoniste indiscusse della letteratura in epoca
vittoriana, nonostante la struttura a
matriosca e i temi del romanzo fuoriuscissero dagli schemi della
letteratura tipica della Victorian Age.
Cime Tempestose narra la storia
di Catherine e Heathcliff, del loro amore tormentato e del loro non-lieto fine.
[Fonte immagine: Wikipedia] |
Heathcliff
rappresenta di certo un personaggio che contribuì a scandalizzare il pubblico e
la critica dell’epoca: un uomo spinto dagli istinti, dalla foga di vendetta,
dall’uso smisurato della violenza e dalla indole malvagia. Un bambino rozzo,
che non conosce le buone maniere, che bestemmia, prima. Un uomo malvagio,
vendicativo e senza scrupoli, dopo. Ma, soprattutto, un personaggio che non si
piega alla redenzione cristiana cui il popolo vittoriano era tanto dedito. Ciò
contribuì senza dubbio a non dare il giusto valore, in quel momento storico, al
romanzo della Brontë.
Ma l’indole del protagonista
maschile non è l’unica cosa a rendere questo romanzo così poco convenzionale
per l’epoca in cui fu scritto. Dall’altra parte, infatti, abbiamo Catherine Earnshaw, la protagonista
femminile: non la donna che ci si aspetterebbe da un romanzo del genere, buona,
gentile, spinta da sentimenti puri e positivi. No, Catherine è tutt’altro: viziata,
e per citare le sue stesse parole, della stessa sostanza di cui è fatto
Heathcliff. A differenziarli, forse, entra in gioco il ruolo del fratello della
donna, Hindley, che maltratta l’intruso,
Heathcliff, considerato il vero e proprio elemento di disturbo nell’equilibrio
della famiglia Earnshaw, elemento che si allontana dall’educazione fornita
invece ai due fratelli.
Il rapporto tra Catherine e
Heathcliff è caratterizzato da un legame profondo, apparentemente
indissolubile. Da bambini passano tutto il loro tempo a giocare nella
brughiera, disubbidendo al padre e mancando alla routine educativa ed
ecclesiastica. Stanno bene insieme, ridono, si innamorano di un amore fraterno
che ben presto si trasforma in qualcosa di più profondo, senza che neanche i
due se ne rendano conto.
Quando conoscono i fratelli Linton, Edgar e Isabella, qualcosa nel
loro rapporto cambia: il ponte tra i loro mondi crolla, lasciando un cumulo di
macerie. Catherine gode della compagnia dei Linton, lusingata dalla vita
aristocratica e dalle attenzioni romantiche del giocane Edgar. Heathcliff, così
rozzo e ineducato, si contrappone al
buono e gentile Edgar. A causa dei continui maltrattamenti di Hindley e dalla
preferenza di Catherine nei confronti del giovane Linton, Heathcliff scappa e
scompare.
[Immagine: Copyright M J Wright] |
Tornerà tre anni dopo, cambiato
nell’aspetto e negli averi economici, ma non di certo nella indole violenta e
vendicativa che lo contraddistingue. Si ritroverà per la seconda volta a essere
l’elemento di disturbo nell’equilibrio creatosi dall’unione in matrimonio di
Catherine e Edgar, sposando così, solo per vendetta, la giovane e illusa Isabella.
Bene, abbiamo una delucidazione
sulla trama e sui personaggi principali; ma cosa si intende per struttura a matriosca di un romanzo?
La storia di Catherine e
Heathcliff è narrata secondo uno schema ben preciso, che, non a caso, influisce
sull’ambiguità del personaggio di Heathcliff in particolare, il cui background
personale rimane sempre in sospeso: da dove viene? Chi erano i suoi veri genitori?
Fu abbandonato? Come diventò ricco quando scomparve dalla vita degli Earnshaw?
Vorrei darvi le risposte a queste
domande, ma non posso. Nessuno può farlo, perché la storia è narrata da Mr Lockwood che, a sua volta, ascolta
il resoconto di Nelly Dean, governante
prima della famiglia Earnshaw e poi della famiglia Linton.
Nelly e Joseph, il domestico di
casa Earnshaw, sembrano rappresentare i due volti della società di quel tempo:
la prima, durante la narrazione, sembra in conflitto con gran parte dei
comportamenti degli innamorati, scandalizzata dalla indole di Heathcliff, ma al
contempo riconosce in lui e nella sua signora, Catherine, il sogno, o meglio l’incubo,
di un amore spezzato dagli avvenimenti, dagli eventi tragici e sfortunati, dai
caratteri forgiati nell’odio dei due protagonisti, arrivando anche a umanizzare
la loro sofferenza. Il secondo, Joseph, sembra invece specchiare quella parte
di società che criticò aspramente le scelte attuate da Emily all’interno del
romanzo: un uomo acido, puritano, ipocrita che recita in continuazione la Bibbia.
[Fonte immagine: Entheosedizioni.com] |
So che in molti non hanno
apprezzato la trama e i protagonisti di questo romanzo: sono spesso descritti come
“insopportabili”.
In realtà, per me, Cime Tempestose rimarrà per sempre uno
dei romanzi più potenti mai scritti, ideato da una donna la cui vita fu breve,
segnata dalla morte prematura per alcolismo del fratello tanto amato e delle
due sorelle maggiori, dall’educazione rigida da parte della zia e dall’infanzia
vissuta in istituto, il poco affetto dimostrato dal padre. Tutto ciò si riversa
nella storia di Catherine e Heathcliff, dove appaiono temi quali l’alcolismo,
la morte prematura, il fanatismo religioso. D’altronde, Emily non ebbe gioie in
amore, anche per questo ci regala la rappresentazione di un amore triste,
nocivo, infelice, convinta che Amore non significhi Serenità.
Direi che fondamentali, nella
storia, sono le ambientazioni che Emily sceglie. Sono quelle della sua
infanzia, in cui crebbe, giocando nella brughiera inglese e lasciandosi andare,
assieme ai fratelli, a giochi di fantasia che fecero sì che sviluppasse la
potente immaginazione che la contraddistinse nella scrittura. Ed ecco che
parliamo del titolo: Cime Tempestose, così come tempestose furono le vite dei
protagonisti, un’ambientazione esasperata e tumultuosa, così come esasperato e
tumultuoso fu il loro amore. Un amore non puro, non erotico, ma struggente
nella sua forma più intrinseca.
Tornando alla fantasia delle
sorelle Brontë: a qualcuno di voi, forse, l’inizio
di Cime Tempestose ricorda qualcosa? Forse, la fiaba de La Bella e la Bestia?
Il padre chiede ai figli quali doni desiderassero ricevere dopo il suo viaggio.
Ma invece che i doni, i due figli sono costretti ad accogliere un intruso: la
bestia. Certo è che Catherine rappresenta la Bella, non per i suoi modi
affabili, quanto per la sua bellezza esteriore. Emily inserisce quindi nel suo
romanzo elementi fiabeschi, ma anche elementi sovrannaturali, trattati con il
tema del sogno (o dell’incubo, che
dir si voglia).
Emily Brontë [Pinterest] |
Concludo con il dire che Cime
Tempestose rappresenta una vera e propria tragedia, un romanzo che ad oggi
prescinde dal genere, una storia da vivere senza alcun tipo di pregiudizio
(credo che così l’avesse pensato Emily Brontë).
«Volevo
solo dire che il paradiso non mi sembrava casa mia; e mi spezzavo il cuore dal
piangere per tornare sulla terra; e gli angeli erano così arrabbiati che mi
hanno buttata fuori, nel mezzo della brughiera in cima a Wuthering Heigths,
dove mi sono svegliata piangendo dalla gioia. Questo basta a spiegare il mio
segreto, come l’altro sogno. Sposare Edgar Linton non fa per me, proprio come
essere in paradiso. E se quell’uomo crudele là dentro non avesse spinto
Heathcliff talmente in basso, non ci avrei neppure pensato. Sarebbe degradante
per me ora sposare Heathcliff; perciò non saprà mai quanto lo amo, e non perché
sia bello, Nelly, ma perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di
qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali;
e quella di Linton è tanto diversa quanto un raggio di luna da un fulmine, o il
gelo dal fuoco.»
Cime
Tempestose, Emily Brontë
Se siete, almeno un po’, curiosi
di conoscere la storia completa di Catherine e Heathcliff, di perdervi nella
brughiera inglese, o anche solo se desiderate recuperare la lettura di un
classico tanto intramontabile, vi invito a considerare l’acquisto del volume
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i romanzi di Anne e Charlotte, rispettivamente Agnes Grey e Jane Eyre,
oltre ad una serie di poesie e un articolo sulle tre sorelle scritto da Virginia
Woolf.
Vi invito a leggere gli articoli
già presentati dalle altre blogger in occasione del Blog Tour dedicato all’uscita
del volume e a continuare a seguire le tappe successive.
Blog partecipanti:
https://anastasiainbookland.blogspot.com/
Sono senza parole, bravissima ❤️
RispondiEliminaGrazie, grazie e ancora grazie immensamente! ❤️
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