domenica 6 dicembre 2020

Review Party - Recensione: "Il grande libro dei gialli di Natale" a cura di Otto Penzler

 


Scheda tecnica.

Autori: Vari

Curatore: Otto Penzler

Editore: Mondadori

Collana: Oscar Draghi

Pagine: 840

Prezzo: 25

Data di uscita: 24 novembre 2020


Trama.

60 racconti natalizi pieni di mistero, ingegno, orrore e divertimento.

Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.


Recensione.

Mentre il Natale si avvicina, la Mondadori continua a sfornare libri a tema. Oggi tocca al volume curato dal grandissimo Otto Penzler, che ha raccolto ben sessanta tra i più bei racconti gialli a tema natalizio.

Tra gli autori troviamo la regina del giallo, Agatha Christie, ma anche altri nomi noti e meno noti, come Arthur Conan Doyle, Mary Higgins Clark, Isaac Asimov, Edgar Wallace, Ellery Queen, Thomas Hardy, Colin Dexter, Will Scott.

Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno firmato i racconti all’interno del meraviglioso volume in questione.

La narrativa poliziesca ambientata nel periodo natalizio ci accompagna da molto tempo, ed è sconcertante scoprire quanti autori abbiano dedicato la penna e i pensieri più torbidi a questi giorni dell’anno. Sarà perché la violenza sembra talmente fuori luogo, talmente inappropriata al periodo festoso, da caricarsi di un peso ancora maggiore.”

Dall’introduzione, Otto Penzler

Così, il curatore del volume, ci consegna tra le mani una raccolta i cui racconti sono stati raccolti e raggruppati non in base agli autori quanto in base allo stile che li accompagna. Ogni sezione di racconti, infatti, riporta un aggettivo dedicato al Natale, ognuno diverso dal precedente: tradizionale, buffo, sherlockiano, pulp, occulto, spaventoso, sorprendente, moderno, sconcerante, classico.

Se vi hanno sorpreso alcuni dei nomi citati tra gli autori, lasciate che vi dica un attimo quanto io sia rimasta sconvolta nel leggere “Il tredicesimo giorno di Natale” di Isaac Asimov, autore conosciuto principalmente nell’ambito del genere fantascientifico.

Il poliziesco, il giallo, il thriller sono i generi che più mi affascinano, e sarà sempre così. Ma trovare autori universalmente conosciuti per aver scritto testi di generi completamente diversi ha squarciato il velo della mia curiosità, avendo fatto sì che li apprezzassi nel poliziesco e chiedendomi quindi: ma allora perché non ho mai letto nulla di questo autore nel suo genere-padre? La meraviglia di questa raccolta, oltre al fatto di permetterci di immergerci in quell’atmosfera tipicamente festiva, è proprio quella di aver raccolto penne totalmente diverse tra loro, utilizzando il fil rouge della festività natalizia intrecciata al mistero.

Sarebbe impossibile parlare di ogni racconto presente nella raccolta, ma mi piacerebbe molto citarne due, a riprova del fatto che si tratti di una raccolta talmente varia e diversificata da catturare e affascinare chiunque e con qualunque gusto stilistico e letterario. Da una parte abbiamo proprio il racconto scritto da Asimov: solo tre pagine che mi hanno dato una carica adrenalinica assurda, tra suspense e ragionamenti logici. L’avvertimento di una bomba il giorno di Natale che, però, non scoppia. Ma allora perché l’avvertimento? Toni seri, drammatici, che alzano l’asticella dell’ansia fino all’epilogo, positivo, del racconto.

Dall’altra parte, invece, abbiamo “I ladri che non smettevano di starnutire”. Direste mai, leggendo solo il titolo, che l’autore è Thomas Hardy? Qui, chiaramente, niente atmosfera cupa. Strano per l’autore di un’opera così melodrammatica come “Via dalla pazza folla”, vero? Ironia pungente a tratti alternata a un tono abbastanza serio hanno reso il tutto ancora più buffo di quanto prometteva il titolo della sezione.

Di certo, sessanta racconti non sono pochi, ma il fatto che abbiano uno stile diverso l’uno dall’altro rende la lettura molto scorrevole (sebbene consigli la lettura dell’edizione cartacea). Credo sia un ottimo modo per scoprire nuove e penne e per riscoprire penne classiche che credevamo di conoscere alla perfezione.

Per non parlare dell’estetica, curatissima come al solito, per cui vedrei bene questo volume come decorazione natalizia ma anche sotto l’albero di Natale, o ancora come albero di Natale stesso vista la sua immensa mole.

Io probabilmente lo terrò sul comodino per ricordarmi che le cose brutte che ci accompagnano ogni giorno possono capitare anche a Natale, ma l’atmosfera festiva non muore mai, a prescindere da tutto.

Recensione a cura di Ilaria.

Lettura in collaborazione con Mondadori in occasione del review party a cui hanno partecipato anche i seguenti blog:

- Appunti di un lettore compulsivo

- La ragazza calabrese

- Zetatl’s Collective Memory

3 commenti:

  1. Bellissima recensione, sei sempre bravissima e questo libro è bellissimo:)

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  2. Ho amato anch'io il racconto di Asimov! Condivido tutto quello che hai scritto, ho scoperto nuovi autori grazie a questo volume e non potrei essere più felice!
    Bravissima come sempre ❤️

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  3. Ecco un altro aspetto delle antologie: sanno svelare lati della personalità di certi scrittori che mai avremmo pensato potessero avere. Questa raccolta in particolare me ne ha dato prova con i suoi numerosissimi scritti. Sono rimasto anche io colpito da Asimov!

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