mercoledì 23 dicembre 2020

Review Party: "Canto di Natale" di Charles Dickens

 


Scheda tecnica.

Titolo: Canto di Natale

Autore: Charles Dickens

Illustratore: Iacopo Bruno

Editore: Rizzoli

Prezzo: 20 euro

Pagine: 111

Pubblicazione: novembre 2020


Trama.

Tintinnare di monete e frusciare di banconote: solo a questo pensa il vecchio e avaro Ebenezer Scrooge. Ma tutto cambia nella magica e spaventosa notte di Natale quando Scrooge riceve la visita di tre spiriti che lo costringono ad aprire finalmente gli occhi. E il cuore. La più celebre storia di Natale, toccante parabola fantastica di Charles Dickens, in un volume illustrato da Iacopo Bruno.


Recensione.

In questo romanzo, Dickens non manca di portare nero su bianco le tematiche che hanno accompagnato la sua bibliografia: povertà, sfruttamento minorile, rivoluzione industriale. Le sue critiche alla società del tempo, quella vittoriana, sono stampate tra le righe di ogni capitolo. Le caratteristiche dell’epoca vittoriana non sono palesemente descritte, ma fanno da sfondo a una storia intensa, diversa dalle tipiche fiabe natalizie. Infatti, tramite vari passaggi riusciamo a captare usi e costumi tipici di quel periodo storico.


I tre spiriti che si presentano a Ebenezer Scrooge, il protagonista che potrebbe quasi essere definito come l’antieroe, colui che di certo non veste i panni del tipico protagonista ricco di aspetti positivi, ma il contrario, rappresentano l’occasione per scalfire il muro che ha costruito intorno al proprio cuore. Egli, infatti, ha allontanato da sé valori quali l’amore, l’amicizia, l’altruismo. Scrooge è un uomo tirchio, preso solamente dai suoi guadagni e dalle sue ricchezze; odia l’atmosfera natalizia e il tipico calore che queste riesce a infondere anche nei cuori più freddi, tranne il suo.


Ogni libro è un viaggio, ma questo lo è stato in particolar modo, sebbene non in senso fisico o materiale. Un viaggio che ci permette di scavare e arrivare ai meandri più profondi dell’animo del protagonista, ma anche di noi stessi.

Ogni situazione “vissuta” da Scrooge è un’occasione per mettere se stesso in discussione, tant’è che a fine lettura ci troveremo un personaggio totalmente diverso da quello che abbiamo conosciuto all’inizio.


Questa fiaba alternativa è ambientata in un contesto tipicamente inglese e vittoriano, ma non conosciamo il nome dei luoghi, che tra l’altro non sono fissi. Infatti, ogni “viaggio” del protagonista assieme a uno dei tre spiriti si svolge in contesti diversi, ai quali Scrooge può assistere.


La storia narrata da Dickens ha un forte significato morale, così come tutte le sue opere: l’autore permette a Scrooge, divorato dai mali della società, di redimersi tramite azioni piccole ma profondamente distanti dalla negatività del personaggio delle prime pagine.

Un aspetto tipico dell’epoca vittoriana era quello di dare la colpa delle proprie condizioni di povertà alle stesse persone povere. Dickens, invece, pone una critica alla società e in particolare alla classe borghese che, da una parte dichiarava valori nobili e puritani, dall’altra, invece, agiva egoisticamente, interessandosi solo ai propri affari.

Scrooge, quindi, rappresenta proprio questa parte della società: Dickens invita la classe borghese al cambiamento, alla riflessione, poiché tramite piccoli gesti è possibile giungere alla redenzione prima che sia troppo tardi.


Canto di Natale è un romanzo fantastico ma intriso di reminescenze di carattere storico, ma ciò che lo rende particolarmente adatto a un pubblico vario, è lo stile di scrittura semplice, privo di particolari figure retoriche. Più che allo stile, Dickens punta alla funzione morale della propria storia.


Consiglio vivamente questa edizione pubblicata da Rizzoli, non solo per la traduzione particolarmente scorrevole, a cura di Beatrice Masini, ma anche e soprattutto per la veste grafica e per le illustrazioni a cura di Iacopo Bruno, che mi hanno accompagnata durante la lettura in questo difficile periodo, dandomi la possibilità di sentirmi più coinvolta all’interno della storia e percependo il calore della trasformazione del personaggio principale.


Recensione a cura di Ilaria

3 commenti:

  1. Un libro che scalda il cuore, un racconto da apprezzare non solo a Natale. Ha aiutato anche me in questo periodo difficile che in un certo senso condividiamo. Edizione e illustrazioni magnifiche. Una bellissima favola, semplice ma di grandissimo impatto emotivo. Ringrazio te, come sempre, per avermi coinvolto. Un abbraccio!

    RispondiElimina
  2. È vero ciò che hai sottolineato, Dickens riesce a dare uno spaccato chiaro e veritiero della società vittoriana e i suoi lati più duri senza appesantire il racconto. Amo molto questa sua capacità nonché volontà di dare voce a chi non ne aveva. Dickens è un genio!☺

    RispondiElimina
  3. È vero ciò che hai sottolineato, Dickens riesce a dare uno spaccato chiaro e veritiero della società vittoriana e i suoi lati più duri senza appesantire il racconto. Amo molto questa sua capacità nonché volontà di dare voce a chi non ne aveva. Dickens è un genio!☺

    RispondiElimina

Recensione: "Milano Fashion Zombie" parte 1 di Irene Caltabiano, Riccardo Iannaccone; Disegni: Alessandro "Kalico" Grosso.

  Edito: Kall Edizioni Trama   Trovarsi nel bel mezzo di un'apocalisse zombie non capita tutti i giorni. E se il morbo esplodesse in...