martedì 3 agosto 2021

Recensione: "I love Morrison" di Belle Landa

 


Scheda tecnica.

Autrice: Belle Landa

Titolo: I love Morrison

Genere: Chicklit/Romance

Data di uscita: 29 luglio 2021

Esclusiva Amazon in ebook, Kindle Unlimited e Cartaceo


I love Morrison è lo spin-off di Ciak! ti amo!

Della stessa serie potrai trovare:

Ciak! Ti amo!

Un matrimonio da Oscar


Trama.

Regista acclamato da pubblico e critica, ricco e di successo… J. Morrison, il migliore amico della star di Hollywood Raffaello Bonaventura, sembra avere proprio tutto!

Ma la realizzazione familiare dell’amico con Audrey Wallace lo manda in profonda crisi.

In un momento di stallo creativo decide di scappare lontano da tutto e tutti, ma proprio lontanissimo: a Rapa-Iti, nella selvaggia Polinesia francese.

E lì il caso gli mette in mano, sotto una forma che non si aspettava, l’idea per un nuovo film. Ma troverà molto di più quando dovrà confrontarsi con Blake Davies, a cui deve strappare i diritti per la sceneggiatura che lo ha riportato in pista.

Tra isole esotiche, il glam di L.A. e le vie dell’incredibile Londra, Morrison scoprirà che la cosa che gli mancava era solo una: l’Amore.


Recensione.

Ogni volta che finisco di leggere un libro penso sempre a cosa vorrei dire all’autore o all’autrice del romanzo in questione se solo mi trovassi faccia a faccia con lui/lei. Non è la prima volta che leggo un romanzo di Belle Landa e non è di sicuro la prima volta che ne rimango davvero colpita, positivamente.

La storia di Morrison e Blake è senz’altro un racconto che porterò nel cuore per molto tempo.

Quando ho iniziato a leggere la loro storia, inizialmente narrata dal punto di vista del protagonista maschile, poi anche da quello della protagonista femminile, ho concentrato quasi tutte le mie attenzioni sullo sviluppo dei personaggi.

J. Morrison non è un nome nuovo per chi ha già letto Ciak! Ti amo! della stessa autrice: altro non è, infatti, che uno dei personaggi secondari di quel romanzo. Eppure, qualcosa mi ha detto che mi avrebbe catturata e così è stato. Forse è la prima volta che entro totalmente in empatia con un personaggio maschile, e anche per questo ho adorato tantissimo che il punto di vista di Morrison fosse davvero focale per quanto riguardava lo sviluppo della storia. Grazie anche all’espediente della panchina, ispirata dall’immortale Forrest Gump, ho avuto modo di ascoltare anche io, assieme ad alcuni personaggi davvero adorabili, la storia che Morrison sentiva il bisogno di raccontare, quella che lo ha portato a conoscere Blake, la nostra protagonista femminile.

Sebbene io abbia apprezzato moltissimi degli aspetti del personaggio di Blake, a tratti l’ho anche mal sopportata. Non è per me una cosa negativa; infatti, quando mi succede ciò con un personaggio, vuol dire che questo è totalmente verosimile. L’autrice ha fatto davvero un lavoro pazzesco per quanto riguarda l’arco di trasformazione dei due personaggi principali.

Morrison è un po’ particolare e forse in questo giace la riuscita del suo personaggio: un regista di successo in preda a un blocco che, come ogni artista che si rispetti, prende una decisione abbastanza discutibile dal punto di vista logico per superare il suo momento “no”: parte per la Polinesia, in particolare per un’isola di nome Rapa Iti. L’ambientazione della storia, infatti, si divide in tre parti: da Rapa Iti, a Londra, fino a Los Angeles, per poi tornare a Rapa Iti e regalarci una delle scene più magiche che io abbia mai letto in un romanzo chicklit.

La controparte femminile di Morrison, Blake, è una scrittrice che ha pubblicato un romanzo sotto uno pseudonimo maschile: tra le varie motivazioni, ho trovato assolutamente attuale e condivisibile quella riferita alla disparità di genere, non solo nel campo dell’editoria, ma anche in quello cinematografico, in particolare tra gli addetti ai lavori dietro le quinte (regia, produzione, post-produzione, sceneggiatura, e altro ancora).

Spesso, nei romanzi chicklit, l’avvicinamento dei due protagonisti mi fa un po’ storcere il naso: a volte avviene troppo velocemente, altre volte in maniera più graduale ma davvero poco credibile.

Nel caso di Morrison e Blake, invece, ogni azione dei personaggi è sempre stata perfettamente sincronizzata in ogni contesto e con ogni altra interazione tra di essi. Ho davvero apprezzato il modo in cui si sono avvicinati, mi hanno fatto sognare rimanendo però con i piedi per terra, e questo per me è davvero importante. Nel senso che è davvero credibile che un regista apprezzi una storia tanto da volerla trasformare in un film, così com’è altrettanto credibile che dietro uno pseudonimo maschile si possa nascondere una donna.

Blake non ha una vita facile: deve badare a suo padre, ha il peso di un abbandono sulle spalle e, come se non bastasse, una sorella che proprio non la sopporta, fa due lavori per permettere a se stessa e al padre una vita migliore. Nonostante ciò, non si lamenta, è tosta (nonostante le insicurezze nei confronti della relazione con Morrison), orgogliosa e talentuosa. Anche per questo sta benissimo con Morrison, che al contrario ha una vita agiata, è già un uomo di successo. I due si completano, hanno un’intesa che va oltre la semplice attrazione fisica.

Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, ho nuovamente apprezzato lo stile di Belle Landa che secondo me è inconfondibile, anche grazie alla dinamicità della storia che contraddistingue i suoi romanzi. Questo libro è un’esplosione di emozioni altalenanti che portano il lettore in un viaggio meraviglioso alla scoperta non solo dei propri sentimenti ma anche del sé più profondo, così com’è successo per entrambi i protagonisti.


Il cuore inizia a battere forte, il traditore anticipa quello che ancora gli occhi non sanno.”


Recensione a cura di Ilaria.

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