Scheda tecnica.
Titolo: Axel Meyn. I misteri della città
di Lavaesh
Autore: Simone Sarnataro
Editore: Self-publishing
Genere: Epic Fantasy
Pagine: 269
Prezzo: ebook 5.99 / cartaceo 15.60
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Trama.
Nel 2999 dell'Età
Quarta, il mondo si prepara a ricevere una scossa. La città di Lavaesh è
intrisa di misteri: nell' oro si cela troppa avidità e nella celebre bevanda
"Strongin" si affogano non solo dispiaceri, ma anche verità. Il
giovane Axel Meyn è pronto ad assaggiare il sapore del cambiamento: attraverso
tradimenti e realtà scomode stringerà nuovi legami e scoprirà che il mondo non
è quel che sembra. Muovendosi tra storie di furiosa vendetta e le scelte folli
di sadici governanti, si accorge che una scintilla dimorerà sempre nel cuore di
chi si ribella. La Città del Sole, che viene bagnata da una pioggia di metallo,
è pronta per essere lavata dalla menzogna. C'è qualcosa di epico tanto quanto
di oscuro: "Non
sarà una stella a fare il firmamento, ma basta a far brillare il cielo."
Recensione.
Axel Meyn
è il protagonista di cui tutti avremmo bisogno e che, devo dire, mi mancava
tanto nella mia vita da lettrice. Un ragazzo semplice, coraggioso, di buon
cuore. Mi ha fatto piangere, commuovere, sperare.
Ma
facciamo un passo indietro: perché credo che questo primo volume sia un ottimo inizio
per questa serie?
Innanzitutto,
menzione d’onore per la struttura della trama: equilibrata è il primo aggettivo
che mi viene in mente parlandone; subito dopo, direi avvincente e mai noiosa. Axel
è un ragazzo che proviene dal villaggio di Darsby e lavora in una locanda in
cui viene maltrattato dal suo datore di lavoro e dai clienti, viene trattato
con sufficienza e non fa altro che servire Strongin, una particolare bevanda, e
nonostante ci provi a essere amichevole con i clienti, questi ultimi proprio
non ne vogliono sapere di lui. Una sera, un cliente del locale gli parla di
Lavaesh, una misteriosa città presso cui Axel decide con grande coraggio di
partire, dopo alcuni momenti di indecisione e timore per ciò che gli è
sconosciuto, lasciandosi alle spalle la cattiveria con cui era stato trattato
sin dalla nascita proprio a Darsby. Una volta giunto alle porte della città, inizia
forse la parte più avvincente del romanzo dopo la prima che è più una
presentazione di personaggi e ambientazioni, a partire dal villaggio, seguendo
con il viaggio verso Lavaesh, ugualmente importante e ben scritta.
I
personaggi secondari mi sono piaciuti allo stesso modo del protagonista, perché
ognuno di essi è stato caratterizzato e reso speciale e unico; ciò permette al
lettore di simpatizzare per alcuni di loro e odiarne altri, costruendo gradualmente
interesse e passione nei confronti della storia.
La tappa
all’interno della città mi è piaciuta particolarmente, perché a mio avviso
ricca di colpi di scena: molte cose non me le aspettavo ed è stato bello
scoprirle attraverso il punto di vista dei protagonisti. Ogni cosa si scopre al
momento giusto, e ciò ci permette anche di riscoprire tratti dei personaggi che
li rendono ancora più particolari e apprezzabili (io particolarmente invaghita
della scaltrezza di Beyrit, di cui spero scopriremo di più nei prossimi volumi).
Altra
cosa molto apprezzata, da parte mia, sono le tematiche presentate all’interno
di questo primo volume: intanto abbiamo un ragazzo giovane che prova a trovare
se stesso, il vero sé, che rappresenta a mio avviso un po’ la maggioranza dei
giovani di oggi. Quindi molto bello inserire delle tematiche che possono senza
alcun dubbio riflettersi sulla realtà attuale: come, ancora, le discriminazioni
nei confronti delle diversità e delle minoranze, la mancanza di integrazione,
il privilegio di alcuni a discapito di altri e non meno importante la speranza
che Axel, giovane e appassionato, riesce a riaccendere nei cuori di chi incontra
sul suo cammino.
Per
quanto riguarda lo stile narrativo, l’ho trovato molto azzeccato per un romanzo
di questo genere, anche se sicuramente poco maturo soprattutto nella tecnica
descrittiva e nello show, don’t tell. A volte avrei preferito che alcune
descrizioni fossero realizzate tramite emozioni, pensieri, profumi e odori,
rumori e suoni, anziché così dirette e poco pregne di musicalità letteraria;
più che altro per rimanere coerente con lo stile narrativo dei dialoghi, che al
contrario risultano invece molto ben strutturati, mai superflui. In ogni caso,
considerando che si tratta di un’opera prima per Sarnataro, sono rimasta
piacevolmente sorpresa dall’evidente lavoro che traspare dalle pagine di questo
primo volume. In particolare, alla fine del romanzo rimane ancora qualcosa in
sospeso, ma credo che questo sia un punto a favore proprio perché si tratta del
primo volume di una saga, per cui questa sorta di cliffhanger funziona molto
bene.
In
conclusione, consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere fantasy, ma
anche agli amanti dei combattimenti, dell’azione e della magia (sebbene quest’ultima
trova non tantissimo spazio; ma confido nei prossimi volumi). In realtà, mi
sento di consigliarlo anche a chi invece non è abituato al genere e vorrebbe
scoprirlo, grazie all’equilibrio con cui l’autore ha dosato tutte quelle
caratteristiche del fantasy.
Un
ringraziamento speciale va proprio a Simone Sarnataro per avermi dato l’opportunità
di scoprire il suo lavoro e di condividerne i frutti con voi.
Fatemi sapere
se deciderete di dargli un’opportunità, perché la merita. Grazie! 😊
Recensione
a cura di Ilaria
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