giovedì 16 giugno 2022

Review Party: "Axel Meyn. I misteri della città di Lavaesh" di Simone R. R. Sarnataro

 


Scheda tecnica.

Titolo: Axel Meyn. I misteri della città di Lavaesh

Autore: Simone Sarnataro

Editore: Self-publishing

Genere: Epic Fantasy

Pagine: 269

Prezzo: ebook 5.99 / cartaceo 15.60

Acquistabile su Amazon

 

Trama.

Nel 2999 dell'Età Quarta, il mondo si prepara a ricevere una scossa. La città di Lavaesh è intrisa di misteri: nell' oro si cela troppa avidità e nella celebre bevanda "Strongin" si affogano non solo dispiaceri, ma anche verità. Il giovane Axel Meyn è pronto ad assaggiare il sapore del cambiamento: attraverso tradimenti e realtà scomode stringerà nuovi legami e scoprirà che il mondo non è quel che sembra. Muovendosi tra storie di furiosa vendetta e le scelte folli di sadici governanti, si accorge che una scintilla dimorerà sempre nel cuore di chi si ribella. La Città del Sole, che viene bagnata da una pioggia di metallo, è pronta per essere lavata dalla menzogna. C'è qualcosa di epico tanto quanto di oscuro: "Non sarà una stella a fare il firmamento, ma basta a far brillare il cielo."

 

Recensione.

Axel Meyn è il protagonista di cui tutti avremmo bisogno e che, devo dire, mi mancava tanto nella mia vita da lettrice. Un ragazzo semplice, coraggioso, di buon cuore. Mi ha fatto piangere, commuovere, sperare.

Ma facciamo un passo indietro: perché credo che questo primo volume sia un ottimo inizio per questa serie?

Innanzitutto, menzione d’onore per la struttura della trama: equilibrata è il primo aggettivo che mi viene in mente parlandone; subito dopo, direi avvincente e mai noiosa. Axel è un ragazzo che proviene dal villaggio di Darsby e lavora in una locanda in cui viene maltrattato dal suo datore di lavoro e dai clienti, viene trattato con sufficienza e non fa altro che servire Strongin, una particolare bevanda, e nonostante ci provi a essere amichevole con i clienti, questi ultimi proprio non ne vogliono sapere di lui. Una sera, un cliente del locale gli parla di Lavaesh, una misteriosa città presso cui Axel decide con grande coraggio di partire, dopo alcuni momenti di indecisione e timore per ciò che gli è sconosciuto, lasciandosi alle spalle la cattiveria con cui era stato trattato sin dalla nascita proprio a Darsby. Una volta giunto alle porte della città, inizia forse la parte più avvincente del romanzo dopo la prima che è più una presentazione di personaggi e ambientazioni, a partire dal villaggio, seguendo con il viaggio verso Lavaesh, ugualmente importante e ben scritta.

I personaggi secondari mi sono piaciuti allo stesso modo del protagonista, perché ognuno di essi è stato caratterizzato e reso speciale e unico; ciò permette al lettore di simpatizzare per alcuni di loro e odiarne altri, costruendo gradualmente interesse e passione nei confronti della storia.

La tappa all’interno della città mi è piaciuta particolarmente, perché a mio avviso ricca di colpi di scena: molte cose non me le aspettavo ed è stato bello scoprirle attraverso il punto di vista dei protagonisti. Ogni cosa si scopre al momento giusto, e ciò ci permette anche di riscoprire tratti dei personaggi che li rendono ancora più particolari e apprezzabili (io particolarmente invaghita della scaltrezza di Beyrit, di cui spero scopriremo di più nei prossimi volumi).

Altra cosa molto apprezzata, da parte mia, sono le tematiche presentate all’interno di questo primo volume: intanto abbiamo un ragazzo giovane che prova a trovare se stesso, il vero sé, che rappresenta a mio avviso un po’ la maggioranza dei giovani di oggi. Quindi molto bello inserire delle tematiche che possono senza alcun dubbio riflettersi sulla realtà attuale: come, ancora, le discriminazioni nei confronti delle diversità e delle minoranze, la mancanza di integrazione, il privilegio di alcuni a discapito di altri e non meno importante la speranza che Axel, giovane e appassionato, riesce a riaccendere nei cuori di chi incontra sul suo cammino.

Per quanto riguarda lo stile narrativo, l’ho trovato molto azzeccato per un romanzo di questo genere, anche se sicuramente poco maturo soprattutto nella tecnica descrittiva e nello show, don’t tell. A volte avrei preferito che alcune descrizioni fossero realizzate tramite emozioni, pensieri, profumi e odori, rumori e suoni, anziché così dirette e poco pregne di musicalità letteraria; più che altro per rimanere coerente con lo stile narrativo dei dialoghi, che al contrario risultano invece molto ben strutturati, mai superflui. In ogni caso, considerando che si tratta di un’opera prima per Sarnataro, sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’evidente lavoro che traspare dalle pagine di questo primo volume. In particolare, alla fine del romanzo rimane ancora qualcosa in sospeso, ma credo che questo sia un punto a favore proprio perché si tratta del primo volume di una saga, per cui questa sorta di cliffhanger funziona molto bene.

In conclusione, consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere fantasy, ma anche agli amanti dei combattimenti, dell’azione e della magia (sebbene quest’ultima trova non tantissimo spazio; ma confido nei prossimi volumi). In realtà, mi sento di consigliarlo anche a chi invece non è abituato al genere e vorrebbe scoprirlo, grazie all’equilibrio con cui l’autore ha dosato tutte quelle caratteristiche del fantasy.

Un ringraziamento speciale va proprio a Simone Sarnataro per avermi dato l’opportunità di scoprire il suo lavoro e di condividerne i frutti con voi.

Fatemi sapere se deciderete di dargli un’opportunità, perché la merita. Grazie! 😊

Recensione a cura di Ilaria

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